Nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno è morto Antonio Camperlingo persona molto conosciuta in città. Aveva 69 anni e dopo essere stato colpito da infarto è morto sull’autoambulanza a Ponte Barizzo. All’ospedale di Agropoli,un km da casa sua,se fosse stato aperto c’erano unità coronarica e rianimazione e le possibilità di salvezza potevano essere concrete rispetto a come andata la vicenda che ci viene raccontata nell’articolo che vi proponiamo:
Cronaca di un pronto soccorso.
Antonio Camperlingo si sta sbarbando quando sente un lieve formicolio, sarà l’umidità presa la sera prima, ma dopo
un po’ il dolore dapprima lieve si fa poi sempre più intenso e lo prende al braccio.
Una sudorazione gli gela la fronte, capisce che sta succedendo qualcosa e chiama qualcuno che a suo volta chiama il 118.
La casa è distante appena un kilometro dal pronto soccorso, ma ad Agropoli non c’è pronto soccorso, nè unità coronarica nè rianimazione, c’ è solo un un medico con una autoambulanza… che appena allertata arriva (quattro cinque forse sei minuti) sotto casa altri due minuti per portare la lettiga al primo piano. Il medico capisce che si sta verificando un terremoto nel cuore di Antonio Camperlingo.Bisogna fare presto maledettamente presto, la situazione può precipitare all’improvviso, uno shoch o peggio una aritmia incontrollabile. Il medico grida sprona, chiede disponibilità di un posto…
La cilentana è ancora interrotta …quella frana è ancora lì a fare da ostacolo a chiunque vada a sud di Agropoli verso Vallo della Lucania.
Maledetta frana, monumento all’imbecillità di noi cilentani che non sappiamo darci una classe di amministratori che aggiustino una strada…
Dalla centrale del 118 danno ordine di dirigersi verso Battipaglia … Di mattina la strada non dovrebbe essere intasata dal traffico, ma è domenica e c’ è il ponte … Ci si avvia velocemernte verso Battipaglia ma Agropoli Camperlingo non arriverà mai all’ospedale una complicanza lo stronca qualche chilometro prima.
La sorella mi ha chiesto se Antonio Camperlingo poteva salvarsi se c’era l’ospedale ad Agropoli.
Forse, certamente avrebbe avuto qualche possibiltà in più.
Da noi si muore di mala politica, pechè il caso vero che ho raccontato è solo mala politica, cattiva amministrazione.
In nome di ragioni economiche, costi eccessivi, si chiude un’ospedale … e si lascia un teriotorio molto vasto e con una viabilità già obsoleta negli anni 60 del secolo scorso in uno stato di reale disagio .
Lo si fa con atto di imperio, si chiude un servizio motivandolo con leggi regionali e budget da rispettare.
Cosi si seppellisce il nostro diritto alla salute con una montagna di motivazioni economiche e legali e, di fatto. decretando che la popolazione di questo territorio non ha gli stessi diritti di altre parti d’Italia, e che la sua richiesta di salute viene dopo i conti della serva.
Non voglio pensare come sarà risolta la nostra domanda di sanità durante i mesi estivi con una popolazione che arriverà a decuplicarsi …alcune proiezioni parlano di un milione di presenze sulle nostre spiaggie (da Capaccio ad Acciaroli).
Ma chi ci sta a sentire?
Chi ha tanto potere da costringere una popolazione a vivere sotto i livelli di assistenza di un paese civile?
Ma perchè siamo costretti ad accettare una politica sanitaria chè per noi è letale?
Chi ha preso una simile scellerata decisione non dovrà rispondere presso la giustizia degli uomini
dei disagi e delle sofferenze e delle morti causate?
Se c’è un principio generale di responsabilità legale per tutti perchè i tecnici ed i politici che hanno determinato uno evidente gap di assistenza non vengono trascinati in tribunale? Cazzottoforte
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