19 Marzo 2024

CILENTO OSTAGGIO DELLA “GRANDE SETE”. INTERRUZIONI DI 12 ORE A POLLICA E MORIGERATI

«Si sta provvedendo a interruzioni notturne di risorsa idrica a Pollica, Caselle in Pittari, Morigerati, Ispani mentre siamo alle prese con la manutenzione della condotta Faraone». Ad affermarlo è Felice Parrilli, direttore tecnico di Consac gestioni idriche. L’estate tanto attesa è arrivata e con essa sono tornati i disagi. Molte zone vivono situazioni da paesi arretrati, nonostante si tratti, per alcune di esse, di aree rinomate e di notevole richiamo turistico. Ai problemi ben noti della condotta Faraone, obsoleta, si uniscono quelli della scarsità idrica dovuta alla siccità. C’è chi dice che la crisi idrica sia creata ad arte per arricchire gli speculatori, ma intanto l’acqua manca in tante zone, in alcune di queste le interruzioni sono costanti e non degne di paesi civili. Già da alcuni giorni Consac, la società che gestisce il servizio idrico nella zona a Sud del capoluogo salernitano, ha reso noto che a causa di lavori urgenti di manutenzione potrebbero verificarsi interruzioni del servizio, oggi, dalle ore 11 alle 23, in quindici comuni: Torre Orsaia, San Giovanni a Piro, Roccagloriosa, Celle di Bulgheria, Camerota, Centola, Pisciotta, Ascea, Casal Velino, Castelnuovo Cilento, Omignano, Orria, Salento, Perito e San Mauro Cilento. A questi si uniscono ulteriori interventi: a Montano Antilia; a Pollica, dove addirittura l’acqua manca dalle 16 di ieri e verrà ripristinata solo stamane alle ore 8.30; ieri si è verificata una interruzione anche a Sapri. Giuseppe Cilento, ex sindaco di San Mauro Cilento torna ad attaccare attraverso il social Facebook, gli speculatori: «Si acquistano – evidenzia – dalla diga di Cannalonga 50 litri al secondo di acqua depurata, che si immettono nei tubi rotti, così se ne compra di più. E così, oltre a non bere, le nostre bollette salgono alle stelle. Si perdono solo dalla tubatura del Faraone anche 200 litri al secondo da 40 anni. E non contiamo le altre perdite degli altri tubi. Se si sostituissero anche solo i tubi del Faraone non ci sarebbe bisogno di comprare altra acqua dalle dighe, anzi avanzerebbe». Un altro problema, posto in risalto dal professore Franco Ortolani, geologo, sono i permessi forniti alle compagnie petrolifere per effettuare attività sui serbatoi idrogeologici naturali che alimentano gratuitamente acqua potabile. Cita «il Permesso Nusco che insiste anche su parte dei Monti Picentini dove sono ubicate le grandi sorgenti di Cassano Irpino e Caposele che alimentano la Puglia con circa 7.000 litri al secondo; tra Muro Lucano e la Valle del Sele, che alimentano sorgenti di oltre 4.000 litri al secondo tra la valle del Sele, Contursi e la valle del Tanagro, sui quali grava una istanza di permesso di ricerca petrolifera come pure sui Monti della Maddalena tra il Vallo di Diano e la Val d’Agri che ci riforniscono con circa 4.000 litri al secondo». Secondo Ortolani «ogni litro al secondo di acqua potabile va tutelato nell’attuale periodo di cambiamento climatico. Questa crisi – sta facendo fregare le mani a coloro che gridano alla crisi causata dall’incapacità di gestire la risorsa». (La Città)

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