Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha nominato il suo capo staff Enzo Napoli vicesindaco del Comune di Salerno. Prende il posto di Eva Avossa che resta assessore alla Pubblica istruzione.Napoli prende anche le deleghe dell’assessore Maraio (cultura e turismo) che si è dimesso. Grandi manovre, dunque, in vista della decisione sulla decadenza del sindaco. “In relazione alle prossime scadenze istituzionali della Campania, e alla prevedibile intensificazione delle mie iniziative in ambito regionale – ha spiegato De Luca – ho chiesto a Enzo Maraio di assumere una responsabilità politica più generale al mio fianco nell’ambito del mio staff. L’esperienza, l’equilibrio, le capacità di relazioni umane di Enzo Napoli garantiranno una presenza quotidiana e il non rallentamento del lavoro amministrativo. Alla collega Eva Avossa vengono attribuite anche le responsabilità relative all’edilizia scolastica, oltre a quelle già ricoperte”.Intanto oggi è il giorno in cui è attesa la sentenza sul termovalorizzatore. L’accusa ha confermato la richiesta di condanna a tre anni di reclusione per il sindaco De Luca e gli altri imputati nel processo. Il pm Roberto Penna ha chiuso poco fa la sua requisitoria nel corso dell’udienza al tribunale di Salerno (seconda sezione penale, presidente Ubaldo Perrotta, a latere Mariano Sorrentino e Oreste Cantillo).Nel processo De Luca è imputato per abuso di ufficio e peculato insieme al capo staff Alberto Di Lorenzo e al dirigente del settore lavori Pubblici, Domenico Barletta. Nella sua requisitoria il pm ha sottolineato come la nomina di Di Lorenzo da parte del primo cittadino, all’epoca dei fatti commissario di governo, fu «illecita e non prevista dal regolamento comunale, si è trattata di una una figura creata ad hoc per Di Lorenzo». Secondo il pm, l’ex capo staff di De Luca «non aveva i titoli di laurea per svolgere quell’incarico, inoltre ha solo messo la firma sul fronte spizio del progetto».In caso di condanna, in base alla legge Severino per De Luca scatterebbe la sospensione da sindaco che getterebbe una pesante ipoteca anche sulla questione delle primarie, oggetto di forti polemiche e divisioni nel partito. «Se dovessi essere condannato rispetterei la legge, rigorosamente, come sempre», ha detto ieri De Luca intervenendo a «Otto e mezzo». «Non so quanti in Italia hanno fatto come me, Sono uno che ha rinunciato alla prescrizione per ben due volte. Rispetto rigorosamente l’autonomia della magistratura, credo che dobbiamo avere senso delle istituzioni. Rifarei dal primo all’ultimo tutti gli atti amministrativi che ho fatto».
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