QUALITA’ DELLA VITA, CLAMOROSA BOCCIATURA PER SALERNO
“Scarsa” è la definizione che caratterizza Salerno e la sua provincia rispetto a gran parte degli indicatori presi in considerazione. Male ma non malissimo, si potrebbe parafrasare, così da giustificare l’89esimo posto – in discesa dalla posizione 73 del 2017 – nella classifica sulla qualità della vita elaborata nell’ambito indagine di Italia Oggi, Università la Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Il dossier fotografa modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle provincie e nelle principali aree urbane del Paese. Reginetta è Bolzano, seguita da Trento e da Belluno. Maglia nera, invece, a Caserta (104), Avellino (105) e poi Napoli (108). Ultima in lizza è Vibo Valentia (110).
In questo quadro, l’unico primato per Salerno e la sua provincia arriva solo dalla classifica sulla popolazione residente collegata a impianti di depurazione di acque reflue in compagnia di Bolzano, ma anche di Avellino, Lecco e Milano. Lavoro e occupazione. Nella dimensione affari e lavoro, rispetto alla classifica generale, primeggia il Nord Est con l’eccezione di Bologna, sul terzo gradino del podio. Salerno e Caserta, invece, sono rispettivamente all’86esimo e all’87esimo posto, insufficienti, invece, Napoli (94esimo) e Benevento. Rispetto al tasso di occupazione, il Salernitano sale dalla 85esima al 76esima posizione, quasi appaiato con il Casertano – un posto più in giù – e di gran lunga meglio dell’Avellinese (106esimo) e del Napoletano (99esimo) e di province come quella di Bari. Salerno migliora anche rispetto al tasso di disoccupazione che la porta alla posizione numero 80 dalla 87esima. Positiva anche la collocazione al 33esimo posto rispetto al numero di imprese registrate per 100 mila abitanti. Questa classifica vede sul podio Prato, Grosseto e Benevento, chiusa da Gorizia, Lodi e Trieste. Ambiente.
Rispetto alla sostenibilità ambientale, alla gestione dei rifiuti e del verde, Salerno si trova nel gruppo con una valutazione scarsa, a segnalare una battuta d’arresto nei progressi che erano stati registrati. Fanno peggio, nel Mezzogiorno, Napoli, Palermo, Catania e Siracusa. La peggiore è Milano. Nel dettaglio, aumenta la produzione di rifiuti urbani, con Salerno al 23esimo posto della classifica guidata da Madio Campidano e chiusa da Massa – Carrara. La percentuale di raccolta differenziata, invece, è al 62,35 per cento, stazionaria rispetto al 2017 e con performance migliori di città come Milano (57,60), Verona (55,26) o Firenze (50,32). Poche ancora le piste ciclabili, mentre la città capoluogo si colloca al 91esimo rispetto alla frazione di territorio destinato ad aree verdi. Criminalità. Stesso giudizio complessivo anche rispetto alla criminalità. Peggio di Salerno fanno città come Genova, Livorno e Trieste mentre risultano altrettanto scarse come Caserta, Asti, Forlì e Piacenza. Tra i reati è elevato il numero delle estorsioni ogni 100 mila abitanti, da media classifica, invece, il numero degli scippi e dei borseggi così come dei reati legati allo sfruttamento della prostituzione. Rispetto ai furti, invece, Salerno è al 25esimo posto, tra le città con meno topi d’appartamento rispetto, ad esempio a Pavia oppure a Reggio Emilia. Salute. Nella dimensione legata al sistema sanitario, il podio è di Isernia. Seguono Pisa, Ancona e Milano.
Insufficiente il giudizio per Salerno, al 93esimo posto, poco più sopra di Avellino e Caserta. Male anche Brindisi e Taranto, Reggio Calabria e Cosenza, Trapani, Enna Siracusa e Agrigento che chiude anche la classifica. Risulta essere ancora basso il rapporto tra i posti letto in ginecologia e ostetricia tanto da collocare Salerno alla posizione numero 70, inverso, invece quello dei posti letto in cardiologia che portano la provincia salernitana al 19esimo posto. Tempo libero. Nelle classifiche del turismo, della cultura e dello svago la sorpresa è Sassari che arriva alla quinta posizione dalla 54esima. Nel complesso, nel gruppo di eccellenze, ci sono 22 provincie, tutte dell’Italia centro – settentrionale. Nella classifica finale, Salerno, fa parte delle provincie valutate come scarse e si piazza al 66esimo posto scalzata da Siena, Isernia, Cuneo e Fermo. Nel complesso, le provincie con una dotazione insufficiente di strutture e una spesa contenuta per il tempo libero tendono a configurare una vasta area che va dal Tirreno alla fascia ionica e alle isole e questo malgrado la potenziale vocazione turistica di queste zone. Scarso il rapporto tra agriturismo per 100 mila abitanti, così come il numero degli alberghi. La provincia di Salerno, però, è tra quelle con più bar e caffetterie – al 21esimo posto – con meno cinema e meno palestre. Maglia nera anche dal computo del numero delle librerie.Eleonora Tedesco