19 Marzo 2024

BATTIPAGLIA,L’ACCUSA DI UNA VEDOVA: MIO MARITO ABBANDONATO DAGLI AMICI E DA TUTTI

Battipaglia-E’ trascorso solo un mese, ovvero, siamo al trigesimo dalla scomparsa di un uomo, un padre di famiglia e soprattutto un marito, che raccogliamo una tragica e sconcertante testimonianza relativa ad una vicenda, luttuosa che ha stravolto non solo la vita di 4 persone, ma l’andamento di una sana, ordinaria, pulita famiglia come tante altre. La scomparsa di Francesco  Ricciardi(foto), stroncato da un infarto nella sua abitazione di Via C. Turco, trova lo sfogo ai nostri taccuini, e non solo, della amata moglie, rimasta vedova, del compagno di vita, a soli 53 anni. Francesco Ricciardi, venne trovato nella sua abitazione, solo dopo due ore dalla sua morte, vittima di un malore che lo ha sottratto all’affetto dei propri cari. “Mio marito,- afferma la vedova – è deceduto a causa di uno stato psicologico di abbandono, in quanto amici, parenti e tanti altri, non sono stati in grado di tendergli una sola mano, sia sul campo del lavoro, che soprattutto dal punto di vista della partecipazione sociale. Eppure, -continua la signora Ricciardi – da diversi anni mio marito accompagnava un noto imprenditore locale, proprietario di un albergo e di tante altre attività collaterali, che gli avrebbe potuto garantire un futuro. La nostra famiglia, composta da tre figli, è rimasta priva del pezzo più importante. I nostri 3 ragazzi, -spiega ancora la signora – sono disoccupati – a causa di una attività di piccola ristorazione, che dobbiamo inevitabilmente chiudere e che costringe i miei figli ad abbandonare anche gli studi universitari.  Mio Marito Franco, – spiega la signora,- da diversi anni era abbattuto e non riusciva a comprendere le motivazioni di questa maledetta disoccupazione che lo attanagliava, non riuscendo a capire il perché, anche gli amici imprenditori, non tendevano lui, una piccola mano; è sempre stato disponibile con tutti. Il ricordo struggente nel suo viso e delle sue parole, saranno per me un macigno che porterò avanti per il resto della mia vita. Siamo stati abbandonati praticamente da tutti. Comprese le istituzioni, alle quali, con molto garbo ci siamo rivolti in tempi non sospetti. La scomparsa di mio marito, è da addebitare alla inedia del mondo che ci ha sino ad oggi, circondato. Amici, parenti, conoscenti, non hanno tenuto conto del difficile momento che da anni stavamo vivendo. Abbiamo fatto di tutto, -spiega la signora – per uscire da questa crisi. I miei figli, unitamente al padre avevano messo su una piccola attività di ristorazione, un pub, dove anche egli trascorreva le serate con i figli e tra un magone e l’altro, cercava di tenersi su col morale, cantando spesso al Karaoke. Eppure-chiude la vedova Ricciardi- nulla è stato possibile. Accuso la società battipagliese ed i tanti amici che hanno fatto parte della nostra vita. Nel momento del bisogno nessuno ci ha teso una sola mano. Siamo stati trascurati e non ne comprendo le motivazioni. Mio marito era una persona buona. Il suo ricordo, mi accompagnerà per la vita, tenendo presente, che ancora oggi, non ho un lavoro, così come i miei figli, e spero che questo momento difficile, possa trovare una soluzione in breve tempo, tanto da poter continuare una serenità di vita ed economica, che il mio amato marito, scomparso prematuramente, negli ultimi anni, ha vanamente rincorso. In noi, moglie e figli, resta l’amore immenso che per lui abbiamo avuto.Giovanni Coscia

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