19 Marzo 2024

I RIFIUTI SONO UNA “TASSA” E NON UNA TARIFFA SENTENZA DEFINITIVA DELLA CASSAZIONE di Giovanni Coscia

ROMA: la sentenza è oramai definitiva; la Cassazione ha ufficialmente stabilito che “LA TASSA SUI RIFIUTI SOLIDI URBANI E’ DI FATTO UNA TASSA E NON UNA TARIFFA: DI CONSEGUENZA E’ STATA APPLICATA L’IVA al 10% SU UN IMPORTO A CUI NON ANDAVA APPLICATA  IN QUANTO “TASSA”. Ciò sta a significare,  che tutti gli utenti, del territorio nazionale, hanno diritto al rimborso del 10% dei dieci anni retroattivo. Inoltre, dando un’occhiata al sito di federconsumatori” si evince che chi chiede il rimborso, che come al solito giungerà in maniera rilassata e fiacca, quinti con molta lentezza, bloccherà di fatto l’IVA sulle fatture prossime che giungeranno agli utenti. Chi non espleterà il ricorso e quindi accedere al rimborso, continuerà a pagare tutto esattamente come prima perché, come al solito in Italia, non tutti conoscono i propri diritti. Una sentenza che in pratica e nei fatti reali, vedrà lo stato italiano, dopo aver intascato l’iva su miliardi di euro, dovrà riporre le mani nel sacco e svuotare quanto incassato, forse illecitamente, e rimborsare i cittadini tutti. La sentenza cassazione, n. 3756 dello scorso 9 marzo 2012, ha sancito che:” l’IVA DEL 10% NON E’ DOVUTA IN CONSIDERAZIONE DELLA NATURA PROPRIAMENTE TRIBUTARIA DELLA TIA, GIA’ CHIARITA DALLA CORTE COSTITUZIONALE CON SENTENZA N. 238/2009 E ORDINANZA 300/2009. La sentenza, così motivata, fornisce maggior peso a eventuali richieste  di rimborso dell’IVA applicata illegittimamente dai comuni che hanno applicato la TIA (tariffa igiene ambientale) e l’IVA al 10%, ma i soldi non verranno restituiti in automatico sulla fattura, ma dovrà essere presentata all’azienda locale precisa richiesta di rimborso da parte delle persone interessate. Va ricordato infine, che necessita una verifica da parte degli utenti, se il comune di appartenenza ha applicato la stessa TIA. Per richiedere il rimborso, sull’iva in questione, va ricordato che la regione Campania ha usufruito di questa tassazione illegittima, gli utenti dovranno presentare regolare domanda di rimborso indirizzando direttamente all’aziernda locale dei rifiuti o in alternativa alle associazioni FEDERCONSUMATORI che forniranno il modello per la richiesta del rimborso.Giovanni Coscia

 

 

 

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