19 Marzo 2024

IL VOTO SICILIANO VISTO DA Giovanni Petrizzo

NON VENDERE LA PELLE DELL’ORSO. . . . .
All’indomani delle amministrative dello scorso giugno, consigliavo cautela a chi dava per iniziata la parabola discendente del movimento di Grillo, indicando nelle regionali siciliane un termine di riscontro. Infatti, pur avendo visto diminuire i propri consensi (percentualmente) rispetto alle ultime politiche di 6 punti, resta il primo partito siciliano. Il punto vero è che, rispetto alle aspettative, è una vittoria di Pirro, in quanto il governatore sarà il candidato del centrodestra e non quello pentastellato. Altra considerazione riguarda gli astenuti, aumentati rispetto al passato. Ciò significa che anche la spinta “rivoluzionaria” del M5S ha esaurito la sua carica e neppure il grillismo riesce a ridare fiducia nelle urne.
La questione che tengo a condividere, però, è che, come detto prima per il M5S, questa volta sarei cauto a dar per spacciato il centrosinistra, o meglio Renzi. La sicilia non è mai stata, storicamente, benevola nei confronti della sinistra e la parentesi disastrosa di Crocetta si aprì solo in virtù delle divisioni del Centrodestra. Che ci siano enormi divisioni, scontri personali e paradossi ideologici è fuor di dubbio. La questione è capire chi, nel centrosinistra, se la sentirà di lasciare via libera agli avversari del centrodestra e M5S, senza neppure provare ad arginare l’onda.

Giovanni Petrizzo

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