CAPACCIO PAESTUM,MAXI RIMPASTO IN GIUNTA SULLA GRATICOLA PALMIERI,TRONCONE E APREA,LITI INTERNE,PALUMBO SOTTO ACCUSA
Dal municipio esce la notizia secondo la quale l’amministrazione comunale vorrebbe fare un rimpasto nella giunta come se la colpa del fallimento fin qui acclarato fosse degli assessori.Difficile pensare a mandare via i migliori personaggi presenti nell’esecutivo. Palmieri e Aprea hanno dato dimostrazione di valere la poltrona che occupano,Troncone se ne stava per i fatti suoi lo chiamarono perchè sono ignoranti nei conti pubblici e nel guardare ai bilanci e gli chiesero aiuto,a limite andrebbero messi alla porta gli altri due assessori scadenti e inopportuni, ne sanno di amministrazione pubblica quanto noi ne sappiamo di navicelle spaziali.Ma in sostanza la colpa del fallimento non può essere scaricata sull’esecutivo ma nella mancanza di rispetto delle promesse fatte in campagna elettorale e dall’inconsistenza di molti consiglieri comunali alcuni dei quali sbarbatelli che non sanno fare la O con il bicchiere e pensano di governare una città difficile e complessa come Capaccio Paestum e vengono portati per la “capezza” perchè di amministrazione pubblica non capiscono niente.Il rimpasto vorrebbe buttare il fumo negli occhi della popolazione e alzare a capri espiatori della disfatta amministrativa i tre assessori esterni e sarebbe ancora più politicamente da vigliacchi farlo.Se da un lato però si chiede al sindaco di esautorare i tre assessori in questione dall’altro si contestano i lascia passare che il primo cittadino dà a Nino Pagano spalla forte del sindaco ma non gradito a molti nella maggioranza.L’accusa,bisognerà vedere quanto vera,che si fa a Palumbo è di consentire che Nino Pagano di entrare con estrema disinvoltura nella gestione dell’ufficio tecnico,nell’operato dei consiglieri comunali più ignoranti e di farsi manovrare mentre Palumbo ritiene che Pagano si il più bravo ed esperto e quindi da una grossa mano all’amministrazione. 4 consiglieri comunali hanno gridato verso il sindaco: “Nino Pagano con 4 voti ti porta al guinzaglio” e lo stesso sindaco non ha avuto la forza di reagire.E’ una guerra ormai.Le divergenze sono tantissime all’interno,particelle della maggioranza ritengono che i cittadini siano stati presi in giro con promesse elettorali alle quali non si è data una risposta.Si contesta al sindaco il maxi staff fatto da porta borse con gettoni di presenza dorati.La gestione della piscina comunale e l’invito fatto ai capaccesi di praticare quella di Giungano è stato uno schiaffo alla città dei templi.Il contributo dato alla festa della pizza di Giungano ha fatto traboccare il vaso nel quale vi sono tecnici e ditte non di Capaccio Paestum,il continuo blocco del cinema Mirian sventolato in campagna elettorale come opera da fare subito ma bloccata per situazioni molto particolari,le foto messe sui social tagliate ad arte per fare vedere spazi e aree dove si è tolta l’erba, cose ritenute normali ma vendute come operato importante.La gestione del Puc,le promesse mai mantenute del cavalcavia e tanto altro fermo al palo.L’amministrazione di fatto è implosa.Lo stallo e le guerre interne ne sono la cartina di tornasole.Il malcontento è generale mentre il sindaco nuovamente infatuato dalla D’Eugenio vive un’altra stagione dell’amore tanto della città “chi se ne frega”. Capaccio Paestum può aspettare.Questo è il vero cambiamento.Si è passati da una gestione fortunata e ricca di successi come quella precedente,5 anni duranti i quali le quotazioni di Capaccio Paestum erano salite alle stelle, allo sfascio di una città posizionata al di sotto di Giungano e finita inevitabilmente nelle stalle.Sergio Vessicchio