19 Marzo 2024

USARE VASSALLO PER FARE POLITICA E’ UN DEGRADO INTELLETTUALE INSOPPORTABILE di Sergio Vessicchio

La morte,in quel modo,di Angelo Vassallo un amico prima un grandissimo amministratore poi,un martire successivamente è una ferita sempre sanguinante e non si rimargina nemmeno se ci consegnano l’assassino e ce lo fanno vedere che lo bruiciano vivo in pubblica piazza.La rabbia è ancora troppa per una morte assurda verso un servo della comunità,uno che aveva rivoltato come un calzino un comune come Pollica,aveva dimostrato umanità e solidarietà,aveva messo in discussione finalmente il mal governo del sud e quando raccoglieva i frutti del suo risorgimento è stato assassinato.Tutti abbiamo sofferto per la sua morte e anche per la sua seconda morte perchè se l’assassino di Angelo è ancora in libertà è una seconda morte del sindaco pescatore.Detto questo e ribadendo la grandezza assoluta di Vassallo non solo perchè è morto,lo dicevamo e lo scrivevamo quando era ancora in vita perchè siamo stati testimoni oculari del suoi impegni verso il prossimo,della sua disponibilità,dalla sua sensibilità,non possiamo però passare a delel riflessioni obbligatorie dopo gli ultimi accadimenti.Una persona che ci rimarrà sempre dentro.E i suoi familiari così provati,così pieni di coraggio e di pazienza sono anche la dimostrazione che chiedere giustizia è un passaggio che deve essere supportato da tanta attesa.Prima o poi la giustizia arriverà e comprendiamo il disappunto dei familiari,lo facciamo nostro ora che le inchieste volgono al termine senza che l’assassino di Vassallo ha un nome.Detto questo però non abbiamo compreso lo sfogo del figlio di Vassallo,Antonio,che abbiamo apprezzato in questi 7 anni e mezzo per compostezza e riflessione che tira in ballo la candidatura di Franco Alfieri facendo di fatto politica su questa immane tragedia.Il post lasciato su facebook ci lascia perplessi,basiti,pieni di interrogativi,ve lo proponiamo: “Nei giorni scorsi è stata confermata la candidatura alla Camera di Francesco Alfieri. 
Quest’ultimo ex consigliere provinciale con delega ai lavori pubblici, fu coinvolto nel processo “ghost roads”, una vicenda che risale al 2008 quando furono stanziati 615 mila euro per la realizzazione di una strada che doveva servire al collegamento di due comuni cilentani: Pollica e Casalvelino.
In quel periodo, mio padre, consigliere provinciale e sindaco del comune di Pollica, si accorse che se pur le ditte venivano pagate, i lavori erano sempre allo stato di partenza, al punto da far partire delle segnalazioni al Presidente della provincia Villani ed allo stesso Alfieri, i quali, però, non fornirono mai spiegazioni in merito .
Nonostante ciò, le richieste da parte di mio padre continuarono a susseguirsi, fino al cambio di guardia che nominò una commissione di esperti, la quale dichiarò che le opere previste non furono mai effettivamente realizzate.
Il 16 luglio 2010, il nuovo assessore ai lavori pubblici inviò gli atti in procura e dopo sei giorni mio padre fu ascoltato dai giudici . Ma fu l’ultimo contributo che potette dare alle indagini, poiché la sera del 5 settembre 2010 fu ucciso.
Nel corso degli anni, le indagini proseguirono anche in correlazione all’omicidio di mio padre ed Alfieri, inquisito, non potette candidarsi nel 2015 alle regionali campane. Egli sostenne la campagna elettorale di Vincenzo De Luca, che fu eletto governatore e tuttavia lo nominò assessore alla pesca ed all’agricoltura.
Nel settembre 2015, a causa del nostro sistema giudiziario, le indagini “ ghost roads “andarono in prescrizione.
Qualche mese fa, giornali locali preannunciarono la possibilità di una candidatura di Alfieri come esponente PD alla camera dei deputati, supportata vivamente dalla segreteria regionale pd e dal governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Sempre più indignati dall’ ascesa al potere di un personaggio discutibile come il succitato e del tutto in disaccordo con la possibilità che egli possa diventare un rappresentante e tutore del nostro territorio, noi familiari ci sentiamo sempre più distanti dalle scelte di questo partito e attraverso questo post chiedo a nome della mia famiglia, di non associare più il nome di mio padre al partito, cambiando gentilmente anche la denominazione dei circoli a lui dedicati con l’augurio che la memoria non venga solo affissa ma praticata tutti i giorni, in maniera tale che possa non ridursi ad un ‘inutile nostalgia”.
Purtroppo non riusciamo a cogliere dove sarebbe il collegamento tra l’uccisione di Vassallo e l’impegno politico di Franco Alfieri discutibile o meno.E’ un tentativo di fare politica o una denuncia? In entrambi i casi usare Vassallo per puntare il dito contro Franco Alfieri è operazione troppo rischiosa intellettualmente e non solo.Se Antonio Vassallo deve fare qualche denuncia non aspetti nemmeno un secondo vada dai giudici e gli dica quello che sa altrimenti rischia di passare per uno che ce l’ha con Alfieri e il pd e usa una tragedia per combatterli.Se Alfieri è discutibile o meno non lo deve dire Antonio Vassallo lo deve dire l’elettorato.Il fatto di non associare più il nome di Angelo Vassallo con il pd è ambiguo non lo comprendiamo.Questo astio e questa contrarietà contro Franco Alfieri è ingiustificata se non si ritiene lo stesso responsabile di qualcosa.Per cui è insopportabile che il figlio di Vassallo possa dire certe cose senza avere il coraggio di andare in procura e dopo aver aspettato sette anni e mezzo ed è ancora più insopportabile che il fratello di Angelo,Dario Vassallo, parli ancora di fritture di pesce.Siamo al degrado della politica perchè non riusciamo a spiegarci dov’è il collegamento tra la morte di Angelo Vassallo e Franco Alfieri.L’indignazione è della gente non della famiglia Vassallo perchè non si può attaccare un uomo politico usando un qualcosa di incomprensibile tanto è vero che in molti non ci hanno capito niente.Siamo in attesa che la famiglia Vassallo sia più chiara altrimenti Antonio con il suo post contro Alfieri ci fa capire che sta facendo politica e questo sarebbe insopportabile e fuori luogo.Sergio Vessicchio

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