AGROPOLI,IL LIDO OASI APRE CON LA SOSPENSIVA,LIDO AZZURRO COMUNE GUERRA INFINITA,LA SCUOLA TRASLOCA
Una doppia faccia della stessa medaglia.Un diatriba infinita tra il Lido Azzurro di Carlo Scalzone e il Lido Oasi di Lelè Di Nardo oggi consigliere comunale.Tutto ebbe inizio quando Scalzone comprò il Lido Azzurro dalle mani del proprietario storico Pasquale Garritano.Un affronto per Lelè che avrebbe voluto mettere le mani sul Lido Azzurro e impossessarsi,magari comprando,la proprietà di Garritano acquisita da Scalzone e allargare la sua propietà. Da quel momento Lelè Di Nardo cominciò una battaglia legale contro Scalzone il quale si è dovuto difendere scoperchiando il vaso di pandora di una situazione preesitente di cui tutti si chiedevano come fosse stato possibile arrivarci ma che nessuno aveva interesse a sollevarla.Quando Scalzone, aggredito a colpi di carta da ballo, ha risposto è venuta fuori una situazione che i tribunali amministrativi,il comune e il consiglio di Stato faticano a ripristinare.La carta da bollo è stata la piattaforma sulla quale è avvenuto lo scontro,un ring dove i due contendenti non si sono risparmiati.Nelle more, per una spartizione interna ai Di Nardo, i nipoti hanno ottenuto il bar e la pizzeria che hanno ristrutturato con grandi sacrifici in maniera eccellente spendendo fior di quattrini per dare un servizio migliore alla clientela e ai turisti.I ragazzi sapevano della situazione che c’era quando hanno rimodernato la struttura?Sono stati avvertiti prima di fare quell’investimento? O per amore di divisione dei beni non li hanno informati e ora si trovano a fronteggiare una situazione che probabilmente mette a rischio la loro attività e il loro investimento? Tuttavia l’abilità dell’avvocato Antonello Scuderi in sintonia con i funzionari comunali grazie ad una serie di provvedimenti molto strani decretati dai funzionari, consente di ottenere la sospensiva ai giudizi che li vede soccombenti e così possono riaprire le attività fermo restando che il problema rimane come vedremo successivamente.Ora vi proponiamo una sintesi della situazione del Lido Azzurro ormai in guerra più con il comune che con con Lelè Di Nardo che però è consigliere comunale e poi quella del Lido Oasi.Scalzone ritiene,e lo conferma il Tar,che alcuni provvedimenti adottati dai responsabili d’area del comune di Agropoli Sica e Cerminara,non sono in sintonia con le sentenze e per questo motivo, se ci dovessero essere degli abusi, sarà pronto a denunciare tutto alla procura della Repubblica.
LIDO AZZURRO
Nel 2005 viene rilasciata al Lido Azzurro di Garritano la Concessione demaniale 03/2005
Si tratta del rinnovo della precedente concessione demaniale n. 267/1992, a lungo sospesa, e l’area richiesta corrisponde a quelle avute precedentemente in concessione. Nella relazione tecnica allegata …si precisa che la differenza di superfice tra la concessione in scadenza (mq 904) e la richiesta di rinnovo (mq 513,70) è dovuta solo al fatto dell’erosione naturale della fascia costiera e non alla riduzione delle aree richieste. Difatti si conferma la disponibilità al pagamento del canone di concessione per gli originari 904 mq in attesa di un’eventuale futuro rinascimento dell’arenile demaniale.
Il Consiglio di Stato con l’ordinanza n.2935 del 2006 ha sancito che la Concessione 03/2005 è il rinnovo di una concessione esercitata nella stessa area dal Garritano dal 1950 e …….. che detta istanza di rinnovo (del Garritano) non è comparabile con l’istanza di nuova concessione stagionale chiesta dai Di Nardo (e quindi,secondo Scalzone non lo è neanche oggi)
Il TAR Salerno con sentenza n.1164 del 2010 ha sancito che la Concessione n. 03/2005 è il rinnovo della concessione demaniale marittima n.92 del 1993 e precedenti (di 904 mq)
e che tale Atto (concessione 03/2005) essendo il rinnovo di una concessione demaniale precedentemente rilasciata (conc. 92/1993) e non un nuova concessione, per sua natura non soggiace quindi al regime di salvaguardia successivamente introdotto (PUAD).
In data 23 marzo 2009, a seguito dell’accrescimento naturale dell’arenile demaniale, il Lido Azzurro richiede il ripristino della superfice originaria della concessione 267/1992 (904 mq)
In data 27 luglio 2009 la richiesta viene sospesa fino alla definizione degli ambiti del demanio marittimo di cui al regolamento per la gestione del demanio marittimo.
Ad Agosto 2009 viene eseguito il rilievo topografico delle aree demaniali ricostituitesi.
In data 01 luglio 2011, la Consulenza Tecnica di Ufficio dell’arch. Greco, disposta dalla Procura di Vallo, rileva che la Capitaneria di Porto di Agropoli, con Nota del 13/07/1983, attestava che l’arenile demaniale antistante la proprietà privata del Lido Oasi, era già in concessione al sig. Garritano, titolare dello stabilimento adiacente Lido Azzurro, situazione di fatto invariata fino alla concessione demaniale marittima 92/1993 e precedenti, poi rinnovata con la concessione 03/2005.
Con la delibera di Consiglio Comunale n. 41 del 27/06/2011 vengono individuati gli ambiti del Demanio marittimo comunale e (punto 4) viene stabilito che sarà data preferenza, in caso di più richieste per la stessa area, alle procedure di variazione ai sensi dell’Art 24 del Reg.Cod.Nav. (ampliamento concessioni esistenti) e quindi, successivamente, alle richieste di concessione ex art. 36 Cod.Nav. ai soggetti direttamente confinanti con il demanio marittimo (spiaggia) ovvero i confinanti frontisti con l’arenile.
Con la delibera di Consiglio Comunale n. 20 del 17/04/2012 viene ribadito lo stesso principio, e (punto 3) viene stabilito che sarà data preferenza, in caso di più richieste per la stessa area, alle procedure di variazione ai sensi dell’Art 24 del Reg.Cod.Nav. (ampliamento concessioni esistenti) e quindi, successivamente, alle richieste di concessione ex art. 36 Cod.Nav. ai soggetti direttamente confinanti con il demanio marittimo (spiaggia) ovvero i confinanti frontisti con l’arenile.
Nonostante tutto ciò, la richiesta di ripristino della superfice originaria della concessione del Lido Azzurro, temporaneamente sospesa, è stata completamente ignorata dall’Amministrazione e dal 2012 in poi, l’area demaniale, che in passato è stata sempre parte della originaria Concessione del Lido Azzurro, è stata data in concessione al confinante e concorrente stabilimento balneare Lido Oasi, dichiarato abusivo da ben 2 sentenze del Consiglio di Stato.
A seguito dell’ennesimo diniego del Responsabile del Demanio all’istanza di ripristino della superficie originaria della concessione, il titolare del Lido Azzurro è stato costretto a ricorrere all’Autorità Giudiziaria per tutelare i propri diritti.
Nel procedimento giudiziario avviato dal Lido Azzurro, il Tribunale Amministrativo di Salerno ha condannato in maniera netta il Comune di Agropoli, anche al pagamento delle spese processuali.
Alcuni passaggi della Sentenza evidenziano anche possibili ipotesi di reato
Testualmante al punto 8.” Dal tenore della motivazione contenuta nel provvedimento gravato, non è chiara la ragione per cui il Comune avrebbe consentito, ad altro privato (Lido Oasi), all’occupazione temporanea dell’arenile con l’istanza rigettata dall’ente locale.
Del tutto generico è, in particolare, il riferimento alla “delibera di indirizzo di giunta” in ragione della quale parrebbe essere stata rilasciata la concessione temporanea.
8.1 Su questo aspetto, chiaramente opposto in sede procedimentale dall’interessato, come possibile ipotesi di contraddittorietà nell’esercizio della funzione o come sintomo di disparità di trattamento, il Comune aveva l’obbligo di una motivazione perspicua e dettagliata che consentisse all’istante di comprendere appieno le ragioni della scelta e di fugare ogni dubbio su possibili favoritismi o illegittimità.
In casi come questo, laddove vengano dedotte dal privato censure di irrazionalità nel provvedere o diseguaglianze, l’amministrazione ha il dovere di indicare puntualmente quelle che sono le fonti normative o gli atti amministrativi che fungono da fondamento di quanto deciso”.
Stando a questa sentenza il Lido Azzurro dovrebbe vedersi ampliata la concessione dell’arenile come abbiamo spiegato in questo articolo pubblicato ieri: Clicca qui per leggere l’intera sentenzahttp://www.agropolinews.it/agropoli/agropoliclamoroso-il-tar-ha-accertato-abusi-del-comune-contro-il-lido-azzurro-il-dispositivo-integrale/
Ora la palla passa al comune mentre Scalzone minaccia azioni legali e risarcimenti.Lo stesso Scalzone titolare del Lido Azzurro ha chiesto un risarcimento di oltre un milione di Euro dal comune che gli deve essere riconosciuto al più presto proprio perchè è stato vittima di giudizi sbagliati che lo hanno danneggiato.Non andiamo lontano dal vero se anticipiamo che il comune,per la situazione venutasi a creare,in futuro non debba dare a Scalzone altri risarcimenti che ricadranno sulle tasche degli agropolesi.
LIDO OASI
Con la I sentenza n. 5364/2017 il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar Salerno n. 951/2011 che, ha ritenuto legittima l’ordinanza di demolizione dello stabilimento balneare Lido oasi ed il ripristino dello stato dei luoghi disposta nel 2006 dal Comune di Agropoli nel rispetto del progetto autorizzato con C.E. n.1333/1991 e 2691/2001
Per effetto della sentenza del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, la presenza dello stabilimento balneare Lido Oasi è illegittima perché insiste su aree, tutte destinate a standard urbanistici (verde, parcheggi, piscina, anfiteatro ed aree attrezzate) previste dalle Concessioni edilizie n.1333/1991 e 2691/2001, a servizio dell’attuale edificio scolastico.
Viene inoltre confermata l’illegittimità della delibera di consiglio comunale 111/2008 che aveva sdemanializzato un’area pubblica, ricadente all’interno dello stabilimento balneare Lido Oasi, al fine di alienarla ai sigg.ri Di Nardo.
Ancora oggi il Comune non ha riacquisito al patrimonio comunale l’area pubblica in questione (piazza Kennedy) illegittimamente occupata e detenuta dai proprietari del Lido Oasi e per questo anche rinviati a giudizio dalla Procura della Repubblica di Vallo, che deve essere restituita alla collettività e deve essere garantita la libera fruibilità dell’area a tutti i cittadini.
Con la II sentenza n. 5419/2017 il Consiglio di Stato, affermando che ormai sul lotto si era esaurita la volumetria, ha annullato il nuovo permesso di costruire n.5097/2015 rilasciato dal Comune di Agropoli alla famiglia Di Nardo che autorizzava la realizzazione di un nuovo edificio (Bar-Pizzeria) e una diversa sistemazione delle aree esterne.
A seguito delle sentenze del Consiglio di Stato il responsabile dell’Area Urbanistica del comune di Agropoli ha emesso un ordinanza di demolizione del nuovo fabbricato adibito a Bar-Ristorante-Pizzeria dello stabilimento balneare Lido Oasi.
Di conseguenza, il responsabile dell’Area Commercio, ha ordinato la cessazione dell’attività di somministrazione alimenti e bevande esercitata nei locali abusivi da demolire.
Inoltre, il responsabile dell’Area Urbanistica del comune di Agropoli, su sollecito dell’Area Commercio, nonostante l’acclarata abusività dell’arenile privato del Lido Oasi, in una Nota interna dichiara la possibilità di continuare ad esercitare l’attività di stabilimento balneare su aree vincolate alla destinazione urbanistica da progetto.
Di Nardo ricorre al TAR Salerno contro l’ordinanza di demolizione del locale Bar-Pizzeria abusivo che sospende il provvedimento fino a giugno 2019, invitando l’Amministrazione Comunale ad attivare, nelle more della decisione del merito, idonee forme di interlocuzione con il ricorrente, volte all’acquisizione d’ogni apporto procedimentale, utile alla conformazione dell’azione amministrativa ai dettami della sentenza del C.di S. Sezione IV n.5419/2017.
Di Nardo ricorre al TAR anche contro il provvedimento di cessazione dell’attività, ottenendo dal TAR la sospensione del provvedimento senza alcuna motivazione, fino a giugno 2019, quando si discuterà nel merito.
Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del TAR.
Scalzone ricorre al TAR Salerno contro la Nota del responsabile dell’Area Urbanistica del comune di Agropoli, che dichiara la Nota un atto infra-procedimentale priva di un concreto contenuto provvedimentale e quindi allo stato non è un Atto formale del Comune lesivo in danno del ricorrente.
Su questo si attende ancora la pronuncia del Consiglio di Stato discussa il 21 giugno scorso.
Altrettanto delicata è la situazione che riguarda l’edificio scolastico di proprietà dalla famiglia Di Nardo, locato alla Provincia di Salerno, che ospita l’IPSIA De Vivo.
Oltre alle sentenze del Consiglio di Stato, ben 4 diverse Perizie Giudiziarie CTU, 3 della Procura della Repubblica e 1 del TAR Salerno, hanno accertato che la mancata realizzazione degli standard urbanistici costituisce difformità nell’uso del suolo rispetto alle planimetrie assentite e allegate alle autorizzazioni rilasciate e, di conseguenza, anche l’edificio scolastico locato alla Provincia di Salerno, poiché allo stato dei fatti è privo delle aree standard previste dal progetto autorizzato, risulta non conforme alle autorizzazioni rilasciate C.E. 1333/91 e C.E. 2691/2001.
Sono stati informati dei fatti i responsabili della Provincia e l’Avvocatura di Stato considerato che, dal 2002, la Provincia paga alla famiglia Di Nardo la considerevole somma di circa 300.000,00 euro all’anno per un fabbricato, allo stato dei fatti, non conforme alle autorizzazioni rilasciate.Nei giorni scorsi comunque la provincia ha provveduto a rescindere il contratto e ha traslocare probabilmente dov’è l’Itc Gian Battista Vico.
A questo punto Il Consiglio di Stato per la riforma della sentenza del Tar Campania con la quale veniva sospesa l’esecuzione di un precedente provvedimento relativo alla cessazione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevante presso il Lido Oasi,ha dato una sospensiva e quindi potrà riprendere la sua attività, in attesa del giudizio di merito del prossimo 9 giugno 2019.Grazie a questa sospensiva il Lido Oasi riapre sicuramente fino al 9 giugno dell’anno prossimo.Una strategia per il momento andata a buon fine da parte dell’avvocato Scuderi(il regista) e Cerminara(il responsabile d’area del comune) i quali per le proprie competenze hanno fatto in modo che si arrivasse a questa sospensiva per consentire al Lido Oasi di continuare a lavorare.Una lunga battaglia a colpi di carta da bollo con una serie di colpi di scena da sorprendere anche i più addomesticati alle novità.La sensazione che questa storia ancora s dovrà scrivere in molte pagine.
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