AGROPOLI, BLITZ DEI LADRI AL COMUNE CERCANO DOCUMENTI PARTICOLARI
Sono delinquenti con l’egida dei ladri per trafugare chissà quale documento scottante visto che al comune di Agropoli ce ne sono tanti. Le motivazioni sono al vaglio degli inquirenti e dei carabinieri guidati dalla dottoressa Fabiola Garello e dal luogo tenente Carmine Perillo. Una banda di ladri appunto questa notte ha fatto irruzione nel municipio di Agropoli e ancora sono entrati, stando alle prime indiscrezioni, dalla porta principale.
L’AZIONE DEI LADRI
Uno o più ladri sfondato la porta d’ingresso che affaccia su Piazza della Repubblica e sarebbero entrati nei locali siti al pian terreno che ospitano appunto l’ufficio anagrafe. Una volta dentro avrebbero fatto man bassa di carte di identità non compilate ma anche compilate, timbri e denaro contante all’Ufficio Anagrafe, per una somma in corso di quantificazione da parte dei dipendenti comunali . I ladri avrebbero rovistato anche in altri uffici, compreso quello della Polizia Municipale. In questo caso, però, non avrebbero portato via niente.
MA COSA CERCAVANO
Le carte d’identità sicuramente e qui le ipotesi sono varie, riciclarle o cercare precise e individuali carte d’identità. Nei locali della polizia municipale cosa avrebbero potuto cercare. Chi intende liquidare la cosa come una organizzazione che cerca di falsificare documenti è fuori pista perchè con le inchieste giudiziarie in corso, caso sarim voto di scambio, caso casa di babbo natale e qualche altra inchiesta di cui non si è a conoscenza, il tentativo potrebbe essere stato di trafugare documenti importanti per inquinare queste inchieste. Saranno le indagini dei carabinieri a dire il tutto. Ma poi è possibile che in un comune come quello di Agropoli ci sono ancora lati del municipio che non sono coperti dalle telecamere di sorveglianza. Questa è la cosa più grave forse ancora più drammatica del furto subito dal comune. La facilità con la quale i delinquenti hanno fatto irruzione potrebbe far pensare ad una talpa e falle nel sistema di difesa della struttura. Sergio Vessicchio