AGROPOLI, CONSIGLIO DI STATO -8 INTESA BIPARTISAN SUI DISASTRI DELL’ASSESSORE APICELLA DI FILIPPO E DI BIASI GUIDANO LA CROCIATA L’OPPOSIZIONE SI ACCODA
Vogliono la testa di Apicella, nella maggioranza è considerato il punto cruciale dei disastri amministrativi, vogliono scaricare su di lui i fallimenti dell’amministrazione per non ammettere i propri. Troppo facile scagliarsi contro il nuovo arrivato il quale ben presto con il suo lavoro spesso discutibile ha scalzato l’elettorato di Di Filippo il cui rendimento come assessore è al di sotto dello zero vista la situazione del porto, delle spiagge, del patrimonio pubblico tutte cose di sua competenza, ha messo all’angolo Franco Di Biasi, ha cercato di non scendere a compromessi con consiglieri comunali spesso furbetti che campano con il municipo, ha ottenuto la collaborazione di Crispino il quale lo sostiene, ha ottenuto la fiducia di funzionari e ha cercato con mezzi ridotti di contrastare il predominio di Capaccio Paestum e Castellabate dove Alfieri ha fatto arrivare soldi a pioggia per gli eventi. Le sue idee spesso cestinate dalla stessa giunta hanno fatto venir fuori uno spaccato forse non reale di Apicella inviso oggi alla collettività perchè gli stessi compagni di partito lo hanno buttato nella mischia per farlo considerare scadente. Gli stanno buttando fango addosso come se fosse l’ultimo dei cittadini e addirittura hanno cercato mpiù volte di aggredirlo nella sal del sindaco e nella sala della giunta, ci sono i filmati che lo testimoniano. Lui lo ha messo in quel posto a tutti e per questo brucia.
LE ACCUSE
Tra l’estate e il natale agropolese l’assessore Apicella ha speso oltre 500.000 euro del bilancio comunale per non fare niente. E’ l’accusa mossa dai suoi compagni di giunta e di coalizione ed è un’accusa al sindaco Mutalipassi. La minoranza si è accodata accusando in consiglio comunale il rampollo del mitico Ernesto Apicella di aver saputo arrivare dove in molti non sono arrivati, La Porta in consiglio: “Sei riuscito ad ottenere e a spendere più soldi tu che qualsiasi assessore da 3o anni a questa parte ” La situazione debitoria dell’ente è reale ed è molto ampia e c’è un gruppo politico all’interno della maggioranza che individua in Roberto Apicella l’uomo dietro al quale si nasconde il sindaco e un funzionario facendogli muovere molti soldi per finanziare associazioni, festicciole e tarantelle per associazioni di basso profilo ma molto sostanziose di voti. Per la maggioranza ma anche per la minoranza l’estate è stata fallimentare e sarà fallimentare anche il natale da quando si vede. I soldi spesi sono tanti per non portare un quantitavo di gente pari alle cifre spese. Gente non ce ne è in giro e il commercio langue. Per gli stessi suoi colleghi di maggioranza non fa niente per il commercio, non si rapporta, non sa da dove partire.
A guidare l’assalto è un suo collega addirittura di giunta e non si tratta di una novità visto di chi stiamo parlando e cioè di Di Filippo. L’indignazione di Di Filippo è questa perchè prima di Apicella questo di distribuzione di fondi a pioggia era un ruolo suo altrimenti dove avrebbe preso i voti da agitare sotto l’ufficio di Alfieri per fare l’assessore quando era stato già nominato il primo eletto Marciano. Ora tutto questo è passato nelle mani di Apicella e Di Filippo sbatte i piedi, perchè fa sempre questo, come quando volette fare l’assessore portando sotto l’ufficio di Alfieri a Capaccio un gruppo di persone a protestare. E come quando vuole ottenere per forza qualcosa. Franco Di Biasi è contro Apicella perchè vorrebbe fare lui l’assessore pretesa anche legittima e tira calci continuamente ma ha un ruolo più istituzionale e meno esecutivo . L’amministrazione è contro Apicella a parte il consigliere del suo partito Abagnale che invece lo sostiene pubblicamente ma gli altri vorrebbero sfiduciarlo, tranne qualche altra eccezione, costringendo il sindaco a dimetterlo senza pensare che invece è stato il primo eletto della sua lista e ha preso tantissimi voti anche se dalla maggioranza dicono che lo hanno fatto assessore solo perchè doveva entrare Abagnale pupillo di Alfieri. Dalla minoranza Pesce più volte ha sollevato situazioni create da Apicella ritenendole non in regime legale per cui attira scadenti consensi a destra e a manca senza sapere che è costretto a sorbirsi la Casa di babbo natale che mai vorrebbe far fare ad altri ma che gli viene imposto, ha cercato di portare i turisti con la disco nelle strada come a Gallipoli, ha dovuto fronteggiare le avversità interne e il sindaco lo ha sostenuto e per questo motivo i due, sotto questo aspetto, vengono presi di mira. Altra accusa che gli muovono e quella di scavalcare i ruoli, di prendere accordi in un modo e di fare sempre di testa sua, non si rapporta. Una serie di motivazioni e di pressioni da indurre il sindaco a rimuoverlo anche perchè sanno bene tutti quanti che se si va a votare prende più voti degli altri, il sindaco è fermo sulle sue decisioni e accende tutta la sua faccia gialla ad intermittenza con tutti per tenerli buoni su Apicella. Ma realmente vogliono far credere che l’assessore Apicella è la colpa della grave crisi in cui versa la politica di Agropoli e l’amministrazione comunale? Siamo seri tutti quanti. Troppo facile scaricare le colpe su Apicella per far passare sotto traccia i disastri amministrativi del sindaco Mutalipassi, dell’assessore Di Filippo e di una mancanza di programmazione evidente al municipio di Agropoli con una città allo sfascio, con investimenti sbagliati e senza un piano triennale in grado di riaccendere il motore della città. E qui si pensa a dare credito politico a Di Filippo il peggiore assessore della storia del comune di Agropoli il quale spala fango continuamente su Apicella, ma siamo seri. In una politica per bene il sindaco toglie subito la delega di assessore a Di Filppo e lo manda a casa ma Di Filippo ha messo le mani sul partito democratico con suoi uomini eletti nel consiglio direttivo, un’ora dopo il dimissionamento di Di Filippo arriverebbe la sfiducia al sindaco. Cari amici è questo il quadro altro che Apicella e la narrativa menzognera che gli hanno appicicato addosso. Il disastro politico è mastodontico e di difficle soluzione, chi verrà dopo di questi troverà un paese alla deriva e a quel punto deve solo rimettere mano Franco Alfieri. Forse sotto sotto il disegno del presidente della provincia è proprio questo, buttare nella mischia questi dilettanti allo sbaraglio sfascia città per aprirsi la strada al più clamoroso dei ritorni. Sergio Vessicchio
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