AGROPOLI, FERDINANDO VITTIMA DI UN CASO DI MALASANITA’ ORA LA SUA DISAVVENTURA FINISCE IN PROCURA
Ancora casi di malasanità nel nostro territorio. Accade ad Agropoli, città maltrattata in ogni suo aspetto per il sacrosanto DIRITTO ALLA SALUTE che , sancito dalla Costituzione , spetta ad ogni cittadino. Un giovane agropolese, Ferdinando Corrado Mancino, il 2 Giugno scorso , costretto a girovagare per ben 3 ospedali, per quasi 200Km. e per quasi 12 ore, della nostra provincia , prima di avere una, seppur minima, assistenza su un suo problema di salute . Alle ore 16.15 il giovane Ferdinando, all’interno della propria abitazione, avvertiva dolori incoercibili all’arto inferiore ds e anomalo gonfiore dello stesso, tanto da richiedere immediata assistenza , per cui il padre , con la propria autovettura lo trasportava di urgenza presso il locale Presidio Ospedaliero di Agropoli per richiedere le cure del caso. Come già segnalato e verificatosi in precedenti circostanze, presso il pseudo Pronto soccorso agropolese, di turno c’era solo e solamente un Medico di guardia ( Dott. Matteo Cara ) unitamente ad una infermiera che provvedeva alla registrazione dei pazienti che, fatta una valutazione abbastanza veloce del caso, dichiarando l’impossibilità di procedere ad approfondimenti diagnostici, invitava il paziente ed il suo accompagnatore a recarsi altrove.
Nell’immediato, ore 17.00 circa, il giovane, molto sofferente, con i familiari, si metteva in macchina, e si recava presso l’Ospedale S. Luca di Vallo della Lucania ( circa 40 km. ). Ovviamente, proseguiva così il peregrinare alla ricerca di un sacrosanto diritto di assistenza e DIRITTO ALLA SALUTE e , con un paziente ancor maggiormente provato e sofferente, il ragazzo si avviava verso l’Ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno ( 90 Km. ) dove giungevo alle ore 19,15/19,20 della sera. Anche presso questo, ormai TERZO , Ospedale della nostra Provincia, cominciava il tradizionale CALVARIO, riservato quasi immancabilmente a tutti i pazienti e , dopo il triage di rito, è stato necessario attendere fino alle ore 24,00 circa, prima che il paziente ( dopo due solleciti dei genitori presso il Comando Compagnia Carabinieri di Salerno ) venisse sottoposto, finalmente, ad una consulenza di Chirurgia vascolare, agli esami emato-clinici, ad una visita generale che, paradossalmente, escludendo patologie acute, si concludeva con la dimissione e il consiglio di un approfondimento specialistico presso un “centro TROMBOSI” per il paziente, senza una certezza, seppur minima, diagnostica e senza un indispensabile indicazione terapeutica. I genitori hanno provveduto, in data odierna, a trasmettere un esposto, con la narrazione dei fatti accaduti, alle autorità preposte per valutare se e come, dovessero rilevarsi profili omissivi e/o ipotesi di reato per negligenza o quant’altro. Lo stesso dettagliato racconto/esposto è stato inoltrato al Presidente della Regione Campania ed al Presidente della Provincia di Salerno per stimolarli affinchè, dopo anni di lotte e di prese in giro, anche un episodio dei tanti come questo possa smuovere le coscienze e stimoli tutte le azioni necessarie per ridare ad Agropoli, al Cilento e ad una fascia costiera così estesa per territorio, il suo Ospedale atteso 30 anni e poi soppresso, ed il definitivo DIRITTO ALLA SALUTE ad una intera Comunità