AGROPOLI, GINO LANDOLFI ADDIO VA VIA UN PERSONAGGIO STORICO LA COMMOZIONE DI UMBERTO ANACLERICO

Umberto Anaclerico non risponde al telefono, non parla ed è chiuso in un silenzio surreale. Quel silenzio capace di gridare, di dire qualcosa che non vuole dire. Lui questa mattina ha annunciato attraverso i social la morte di Gino Landolfi uno dei personaggi più simpatici e divertenti nella vita privata, un grande professionista nella sua attività di medico. Un amico con un grande amore il teatro e la città di Agropoli. La sua morte ci coglie ancora impreparati nonostante le troppe notizie che in questi giorni stiamo avendo con amici che ci stanno lasciando. Gino Landolfi ha avuto anche un grande onore ed onere quello di chiamarsi come il tenente Gino Landolfi morto il 7 gennaio del 1943 durante la seconda guerra mondiale, lunedì 29 aprile 1996, le sue spoglie sono ritornate nell’amata Agropoli, dove l’eroico tenente Gino Landolfi è stato salutato da tutta la cittadinanza agropolese. Gino era suo nipote e portava lo stesso nome con il quale intitolarono il campo sportivo ora parcheggio, la scuola elementare e la strada che da via Carmine Rossi collega il centro storico attraverso piazza San Severino e gli scaloni. La sua umiltà non aveva mai fatto avanzare nessuna presunzione per portare quel nome di cui andava fiero.
Gino Landolfi sul palco era brillante, sapeva fare benissimo la parte principale di una commedia come una secondaria. Umberto Analcerico e i registi però amavano fargli fare il protagonista perchè dava tutto se stesso ed era strepitoso nella sua espressione di attore. Ci lascia un uomo sempre disponibile, pronto al confronto e molto attento alla vita della città. Spesso si isolava perchè poi caratterialmente Gino era un introverso ma poi quando ritornava dava sempre il meglio di se nella professione, nella vita, sulla scena. Il teatro della vita non lo vedrà più protagonista quello del ricordo si perchè sarà difficile dimenticarlo. Le parla di Umberto Anaclerico ne sono la dimostrazione: “Gino Landolfi nn c’e’ più, il mitico Dottore e’ andato via, ciao, caro amico mio, compagno di vita e di palcoscenico, tante risate, tanti ricordi, tante serate, giornate, sono molto triste, mitico amico, fratello mio, ti ho voluto bene, ti porterò sempre con me, sul palcoscenico, luogo che ti apparteneva per appartenenza, il Sipario, sara’ sempre aperto nel tuo ricordo.” Se ne va un amico un grande amico. Sergio Vessicchio