AGROPOLI, IL TAR HA GIA’ DISPOSTO IL RITORNO ALLE URNE BISOGNERA’ VEDERE SE PARZIALE O TOTALE
LA NOVITA’ E’ IL RICONTEGGIO DEI VOTI PRIMA ERA SOLO DELLE SCHEDE
Il 7 giugno il Tar darà torto all’amministrazione comunale di Agropoli e invece accoglierà il ricorso di Raffaele Pesce consigliere di minoranza. Ormai è entrato nel merito e ha accolto anche le ulteriori contestazioni mosse dagli avvocati del leader di Liberi e Forti.
Le verifiche Prenderanno il via il prossimo 6 aprile La scorsa settimana, infatti, il Tar Campania ha chiesto verifiche supplementari in quattro sezioni. Non era bastato il riconteggio già eseguito nei mesi scorsi dalla Prefettura, i giudici vogliono vederci chiaro in relazione ad ulteriori elementi.Ad eseguire le operazioni sarà ancora una volta il personale della Prefettura, coordinato dal viceprefetto Roberto Amantea
Il candidato Pesce non ha raggiunto il ballottaggio per circa 300 voti. Per poter ritenere il ricorso Pesce ammissibile, pertanto, il candidato avrebbe dovuto superare la cosiddetta prova di resistenza ovvero dimostrare che dall’eventuale accoglimento del ricorso ne consegue l’annullamento di trecento più un voto. Ora, dopo la prima istruttoria, il Tar, con la recente ordinanza, ha disposto una seconda verifica. Dopo il riconteggio delle schede avvenuto tra dicembre e gennaio , tra le altre cose, il Tar ha di fatto ordinato con l’attuale sentenza, di ripetere lo spoglio nella sezione n. 21 dove, per quanto dato sapere, al ricorrente Pesce sarebbero stati tolti circa quaranta voti Che cosa significa questo: i quaranta voti, in più o in meno, della sezione n 21 da soli non consentirebbero al ricorrente Pesce di superare la prova di resistenza che, come detto, è invece di trecento voti.