AGROPOLI, PRESSING SU MUTALIPASSI PER FARLO DIMETTERE LUI DICE NO
Il sistema di potere che governa la città di Agropoli, sulla vicenda dei brogli elettorali ha messo in serio imbarazzo tutto l’ambiente. Cominciamo con il dire che questa volta il sindaco faccia gialla è una vittima o per meglio dire è vittima di se stesso. Per farsi candidare sindaco lo ha messo a quel posto prima a Massimo La Porta e poi ad Adamo Coppola con la sua consueta faccia gialla si è perculato tutto e tutti e ora il sistema che lo ha candidato si scopre che ha fatto imbrogli e si rivà a votare in alcune sezioni come da rumors con il tar chiamato a decidere il 22 marzo. Tre le ipotesi, il tar respinge il ricorso della minoranza e non succede nulla, il tar fa rivotare in alcune sezioni oppure annulla le elezioni e decreta lo scioglimento del consiglio comunale. In vista di questa prospettiva il sistema di potere che amministra Agropoli ha pensato di far dimettere il sindaco per una serie di ipotesi. Le dimissioni possono essere ritirate entro 20 giorni, e visto che al 22 mancano pochi giorni se il Tar respinge il ricorso di Pesce il sindaco ritirerebbe le dimissioni in caso contrario le conferma e fa sciogliere il consiglio comunale. Per questa soluzione pressano sia Di Filippo già pronto a fare guerre per candidarsi sindaco e armare le sue truppe tra associazioni, carristi, prebendisti e via dicendo e imporre la candidatura come ha fatto quando doveva ottenere l’assessorato, sia Cianciola anche lui contro Mutalipassi per candidarsi nel ruolo di primo cittadino. Tutto questo perché ritengono la consiliatura a forte rischio se si va a votare in poche sezioni perchè di fatto hanno già bocciato Mutalipassi e lo vedono troppo debole contro Pesce e La Porta. Con le elezioni da capo si mischierebbe tutto e Mutalipassi sarebbe praticamente fatto fuori senza mezzi termini. Da qui nasce la pressione su faccia gialla per farlo dimettere con l’avvallo anche di Franco Alfieri
. Il sindaco non ci pensa minimamente e fa bene, crede nelle sue possibilità e va avanti trovando sponda anche in Roberto Apicella suo assessore di riferimento e nella moglie la quale si è messa di traverso contro le dimissioni. Sul social aveva scritto: “Leggo divertito e a tratti sconcertato alcune affermazioni che mi vedrebbero presuntamente dimissionario dal mio ruolo di Sindaco. Nel mio percorso di vita non c’è stata una cosa che abbia compiuto senza sacrifici e che io non l’abbia guadagnata. Nessuno mi ha mai regalato nulla e tanto meno ho cercato scorciatoie per arrivare ad un traguardo. Il ruolo di primo cittadino è stato guadagnato sul campo, decretato dal risultato delle urne con un voto democraticamente espresso dai cittadini di Agropoli, raggiungendo 6.610 preferenze (oltre il doppio sul secondo). E mai mi sognerei di essere irrispettoso nei confronti di chi ha creduto in me e nella mia coalizione. Continuo con impegno e passione a dedicarmi alla Città”. Il passo avanti di Mutalipassi con questa dichiarazione, di fatto ha smorzato sul nascere la polemica che i suoi stessi alleati avevano messo in circolazione ma no ne depotenziano la finalità perchè è ben noto che il fuoco amico su faccia gialla da tempo si è abbattuto. La decisione del tar è attesa per il 22 marzo e quello potrebbe essere l’ultimo giorno di Mutalipassi sulla sedia di sindaco, nele more arriva il commissario, il rischio c’è e se si configurerebbe quello che la maggioranza non vuole per Mutalipassi si riscriverebbe un vecchio proverbio antico, solitamente i detti storici non sbagliano mai: ” Nu sputà alario che nfacc t torn”. Non sputare in alto perchè sulla faccia ti ritorna. Se Mutalipassi dovesse uscire di scena si guardi allo specchio e si ricordi cosa ha fatto a Massimo La Porta e ad Adamo Coppola e poi si rilegga il detto antico. gli servirà per crescere nella vita visto che per ottenere le cose ricorre a sistemi da faccia gialla altro che sacrifici. prima di parlare o scrivere azioni la testolina. Sergio Vessicchio