AGROPOLI, UN ANNO FA IL DELITTO RIZZO CARNICELLI LA VERITA’ ANCORA NON SI SA
È passato un anno dalla tragica vicenda di Agropoli in cui hanno perso la vita moglie e marito. Annalisa Rizzo e Vincenzo Carnicelli sono ritrovati morti nella loro casa di Via Donizetti la mattina del 22 gennaio del 2024. Entrambi riportavano ferite molto gravi sul corpo. Le indagini, negli ultimi dodici mesi, sono andate avanti per appurare cosa sia accaduto tra i due coniugi, 44 anni lei e 63 lui. Non c’è ancora totale chiarezza sul fatto, tant’è che la Procura di Vallo della Lucania ha chiesto l’archiviazione.
I carabinieri della compagnia di Agropoli, guidati dal capitano Giuseppe Colella, per fare luce sulla vicenda si sono avvalsi dei colleghi del Ris. Gli uomini dell’Arma hanno lavorato molto nell’appartamento, ma ciò che è emerso e che continua ad emergere è che i due coniugi si siano feriti a vicenda e siano di conseguenza deceduti.
L’unica altra persona presente in casa al momento del fatto era la figlia minorenne della coppia che ha sempre sostenuto di non essersi accorta nulla. Stando alle ricostruzioni, tra marito e moglie c’erano molto screzi dovuti ad una forte gelosia da parte di lui nei confronti di lei.
L’aggressione sarebbe quindi avvenuta al culmine di una delle tante e frequenti liti. Su chi abbia iniziato l’aggressione e su chi sia difeso ferendo l’altro ci sono ancora tanti dubbi. Al Giudice per le Indagini Preliminari, adesso, l’ultima parola e cioè la decisione o meno di archiviazione del procedimento.
La tragedia ha aperto una ferita nella comunità agropolese, ferita che non si è ancora del tutto rimarginata. Nei giorni successivi alla morte dei coniugi, dopo che le salme erano state liberate si sono tenuti i funerali.
Lì, stando alla partecipazione della gente, sembrava che la sentenza fosse già stata emessa. Poca gente al funerale di lui, un fiume per quello di lei. L’ipotesi, però, che non si sia trattato di un femminicidio, come tanti altri avvenuti in Italia, non è stata ancora chiarita.Annalisa e Vincenzo, le famiglie, la piccola figlia, dovranno ancora attendere per avere finalmente giustizia.
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