BATTIPAGLIA, CAPACCIO E AGROPOLI NELLA MAPPA DELLA CRIMINALITA’ DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA

Nel rapporto consegnato al parlamento da parte della DIA (direzione distrettuale antimafia) emerge chiaramente la presenza della piana del sele e di Agropoli (leggi qua). Il tratto dove si legge della presenza della criminaltà da Battipaglia ad Agropoli e’ questo:
Nella Piana del Sele che è caratterizzata dalla presenza di un aeroporto e da importanti insediamenti produttivi (specie della filiera agroalimentare) i più gravi riscontri investigativi hanno riguardato forme di infiltrazione della Pubblica Amministrazione. Le indagini degli ultimi anni hanno anche evidenziato “sinergie criminali tra esponenti di organizzazioni camorristiche locali ed esponenti apicali di gruppi napoletani, evidentemente rivelatrici di una comunanza di interessi… ben comprensibile se si tiene conto della filiera produttiva agroalimentare presente sul territorio, che offre evidentemente ampie possibilità di svolgimento di attività imprenditoriali in settori produttivi di tradizionale interesse delle organizzazioni camorristiche della provincia di Napoli (allevamenti di bufali, settore caseario). Il punto più evidente di tali sinergie è sicuramente costituito dall’omicidio…” di un autotrasportatore picentino avvenuto nel 2015 “…per il quale sono stati tratti in arresto… componenti del clan Mallardo operante in Giugliano in Campania…un esponente apicale del clan Cesarano di Pompei-Castellammare di Stabia ed esponenti del clan Pecoraro”. In particolare a Eboli come accennato in premessa il 9 ottobre 2020 la Guardia di finanza ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari237 nei confronti di un esponente di vertice del Comune indagato per corruzione ed abuso d’ufficio per presunte irregolarità in concorsi pubblici che avrebbero portato all’assunzione di persone considerate “vicine” al primo cittadino ebolitano. L’inchiesta nel cui ambito risultano indagate anche altre 12 persone tra le quali figura anche un dipendente del comune ha portato al sequestro di un opificio per la lavorazione e la frigoconservazione di prodotti agricoli realizzato in virtù del permesso a costruire rilasciato dal suddetto appartenente all’Ente locale. La ricomparsa sulla scena criminale locale di esponenti già condannati per la loro appartenenza alla Nuova Camorra Organizzata sembra favorire un tentativo di ricomposizionedel clan Maiale. Il sodalizio fino agli anni ‘90 aveva espresso una piena supremazia su quel territorio ma poi era stato completamente debellato da indagini giudiziarie e da collaborazioni con l’Autorità Giudiziaria. Nel locale scenario criminale sono comunque presenti anche piccoli gruppi criminali dediti a reati contro il patrimonio e allo spaccio di stupefacenti. Sempre a Eboli e in altri comuni della Piana del Sele e dell’Agro nocerino-sarnese una recentissima inchiesta ha portato alla luce, ancora una volta, l’interesse criminale nel ciclo dei rifiuti.
Il 22 febbraio 2021 nell’ambito dell’operazione “Gold business” i Carabinieri hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di un gruppo di imprenditori e loro dipendenti ritenuti responsabili di aver organizzato un’associazione per delinquere aggravata con lo scopo di commettere “una pluralità di delitti inerenti il traffico illecito di rifiuti speciali, con la costituzione e gestione di svariate discariche e connessa illecita gestione di rifiuti speciali, anche tossici e pericolosi, prelevati con mezzi di trasporto non autorizzati presso imprese operanti nel settore della gestione rifiuti speciali, rifiuti edili, spurgo pozzi neri, imprese del settore conserviero/trasformazione del pomodoro, nel settore delle attività agricole ed attività conciarie, con successivo illecito trasporto e sversamento in vari terreni agricoli e in zone anche sottoposte a vincolo ambientale–paesaggistico, con preordinata ed organizzata costituzione e gestione di plurimi siti di discarica (in località Serre ed Altavilla Silentina) ove i rifiuti stessi venivano nel tempo illecitamente trasportati, accumulati e tombati…”. L’inchiesta ha scandagliato tutte le fasi dell’attività criminale delineando ruoli e compiti dei singoli indagati, i vari canali di approvvigionamento dei rifiuti, i luoghi di interramento, nonché il corrispettivo ricavato. In particolare, la raccolta dei rifiuti speciali avveniva presso aziende interessate “in termini di criminale politica d’impresa, ad esonerarsi dall’onere di investire nel più costoso smaltimento legale” dei rifiuti derivanti dal proprio ciclo produttivo (industria conserviera, tessile e concerie).
A Battipaglia permane invece l’operatività del clan Pecoraro-Renna (storica espressione della Nuova Famiglia) vicino ai sodalizi napoletani Cesarano e Mallardo ma soprattutto al clan De Feo in passato acerrimo nemico che risulta attivo nell’area comprendente i comuni di Bellizzi, Pontecagnano Faiano, Montecorvino Rovella e Montecorvino Pugliano. Nel tempo, alcune fratture interne ai Pecoraro-Renna hanno determinato la costituzione di autonomi gruppi criminali quali i Trimarco, I Frappaolo ed i Giffoni. Questi ultimi sono stati interessati da un’indagine per corruzione conclusa il 21 luglio 2020 dai Carabinieri che hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari242 a carico di un elemento del clan Giffoni-Noschese e di 2 funzionari in servizio presso il Comune di Battipaglia preposti alla gestione dei servizi cimiteriali. Gli indagati inducevano gli utenti a corrispondere direttamente nelle loro mani il denaro contante necessario per le operazioni di sepoltura dei congiunti in violazione del regolamento di polizia mortuaria consegnando una parte della tangente al loro complice.
Per quanto attiene alla terza macro-area criminale, nei territori ad alta vocazione turistica della Costiera Amalfitana, del Cilento e del Vallo di Diano l’influenza della criminalità organizzata si manifesta soprattutto negli ingenti flussi di denaro investiti nell’economia locale anche da parte dei clan napoletani e calabresi. Nel Medio e Basso Cilento è risultato significativo il rilevante sequestro di beni immobili e quote societarie eseguito dalla Guardia di finanza il 29 ottobre 2020 nei confronti di 2 persone una delle quali stretto congiunto del capo del clan Fabbrocino attivo nel vesuviano. Il provvedimento ha colpito beni immobili per svariati milioni di euro ubicati nella zona di Castellabate intestati a diversi prestanome. A Capaccio-Paestum dove sono tornati operativi storici personaggi in passato legati alla NCO ingenti investimenti sono stati effettuati nel corso degli anni dall’esponente apicale del gruppo Marandino anche per il tramite di fidati sodali. Nel semestre in esame il Prefetto di Salerno ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti di un’azienda operante nel settore dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria, riconducibile a un pregiudicato condannato per tentata estorsione aggravata e per partecipazione alla citata associazione mafiosa.
Nell’area di Agropoli una zona nell’influenza della famiglia nomade MarottaA il 6 ottobre 2020 nell’ambito dell’operazione “Brown Sugar” i Carabinieri hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 14 persone indagate, a vario titolo, per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti disarticolando un’organizzazione di pusher operativi tra Agropoli, Giungano, Castellabate e aree limitrofe con diramazioni anche nel casertano. L’influenza della criminalità organizzata napoletana emerge anche in relazione al traffico e allo spaccio di stupefacenti soprattutto durante il periodo estivo e realizzato anche con la collaborazione di gruppi criminali locali “minori”. Per la sua posizione geografica, il Vallo di Diano – ove “…si rilevano significativi nuovi legami tra elementi autoctoni, soggetti criminali calabresi e casertani, quest’ultimi recentemente localizzatisi nell’area…” – conserva profili d’interesse soprattutto per i rilevanti interessi economici connessi ai giacimenti petroliferi e all’indotto estrattivo della confinante Val d’Agri nel potentino. Lo scenario criminale vede egemoni i gruppi criminali dei Gallo e deo Balsamo dediti al traffico di stupefacenti, estorsioni ed usura, nonché capeggiati da 2 pregiudicati originari di Sala Consilina. Esercitano una certa influenza, infine, le vicine ‘ndrine calabresi, come in passato avrebbero confermato i loro collegamenti nelle attività legate al narcotraffico tra famiglia Gallo e le cosche Muto di Cetraro e Valente-Stummo di Scalea
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