DON BRUNO, UN REGALO DEL SIGNORE
Un giorno, un mese, un anno, 20 anni. Il tempo non conta per un servo di Dio. Da Agropoli a Vallo della Lucania il suo passaggio è solo di posizionamento, voluto da Dio, insindacabile. Quel Dio che ha voluto dare un regalo alle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo anche per un solo minuto. Don Bruno è arrivato in una Chiesa come quella di Agropoli dove grandi sacerdoti sono passati negli ultimi 50 anni, ministri di Dio in grado di lasciare il segno, per lui era difficile fare tale e quale e invece ci è riuscito per cui la capitale del Cilento non lo dimenticherà mai. Le proteste per i trasferimenti dei preti sono ormai anacronistici, forse da capire le scelte del vescovo probabilmente lui inadeguato a tale ruolo.

Don Bruno lascia a Don Roberto, un ritorno in città, una parrocchia sana, viva, in cammino, per niente rilassata e piena di virtù. Lascia la Madonna delle Grazie, per un’altra parrocchia la cui Patrona è proprio lei La Madonna delle Grazie. Da Agropoli a Vallo della Lucania cambia poco, l’immensità è la stessa. Forse Don Bruno guadagna in gradi e non perde niente perchè ha seminato benissimo. Il suo passaggio lunghissimo, ora sembra breve, perchè abbiamo tutti una sorta di magone, rimarrà indelebile nella parrocchia Santa Maria delle Grazie di Agropoli. E’ stato un conservatore, ha avuto l’umiltà di garantire la crescita rispetto alle indicazioni ecclesiastiche ma non ha voluto toccare le tradizioni e il culto per quello che aveva trovato, di questo ne ha fatto un suo fermo concetto. E oggi ci tocca scrivere la fredda cronaca del suo trasferimento, ironia della sorte lo fa a malincuore quella penna, oggi è una tastiera, che inopinatamente ne aveva caldeggiato quel trasferimento a ripetizione. Ma certe cose si capiscono con il tempo e invece Don Bruno capì subito e stese le mani benedette per il perdono immediato. Un sacerdote vero, senza fronzoli capace di interrompere la Santa Messa per annunciare l’Agropoli di Basket in serie A o per dare altre notizie che rallegravano la comunità, quella comunità di cui farà sempre parte perchè ha contribuito a far crescere e a portare avanti. Non gli abbiamo lesinato critiche rispedite al mittente con Grazia e semplicità, oggi non gliele faremmo, è troppo superiore il personaggio, c’è troppa cultura e tanta fede in lui. Quando arrivò lo salutammo dicendo che ci ricordava Padre Giacomo con una grande cultura ma con l’umiltà di metterla in pratica in silenzio senza far capire di averla, oggi lo confermiamo. Don Bruno è un regalo per tutti coloro che lo incontrano anche una sola volta nella vita, chi scrive ha avuto la fortuna di incontrarlo prima che ricevesse i Voti, durante la sua Ordinazione e dopo durante le sue missioni. Se oggi dovessi augurare qualcosa di buono a qualcuno gli augurerei di incontrare Don Bruno nella vita. A Vallo della Lucania sono fortunati, premiati da Dio per la loro fede per questo l’Onnipotente ha mandato Don Bruno in una Chiesa dove lo attende La Madonna delle Grazie la stessa che mai ha lasciato ad Agropoli. Un segno del destino non crediamo alle coincidenze. Buon lavoro Bruno, ora lo chiamo così perchè siamo amici da sempre, e buon lavoro ti aspetta la preparazione del decennale delle Grazie e nessuno più di te sa prepararla meglio. Sergio Vessicchio
