FASE 2: CONTINUA IL CARCERE
(Giovanni Coscia) Chissà quanti hanno compreso il trucco di Conte e del governo in questa proposta probabile che dovrebbe partire il 4 Maggio p.v.. Complimenti. Ecco l’Italia che ci ritroviamo. Ma l’ambiguità dei decreti, continua in maniera scioccante, mettendo addirittura il bavaglio alla chiesa ed ai tanti fedeli, prostrati al crocifisso, nella speranza, l’unica che resta, di una ripresa immediata. A quanto pare, anche Cristo, prosegue il suo calvario,, rimanendo in croce perennemente. La deludente comunicazione di Conte, ha diverse motivazioni per essere definita tale; Nessun “liberatutti”, così come egli stesso lo aveva definito e nulla è cambiato e nulla cambierà dal 4 Maggio. Parole inutili e discorso inappropriato. Si potranno celebrare i funerali e praticare corse all’aperto, ma persiste lo stesso criterio.
Proseguono dunque, gli arresti domiciliari per noi tutti. Una nazione ferma al palo, in violazione dei diritti dell’uomo e soprattutto, delle norme costituzionali. Eppure è FASE 2, come se qualcosa fosse cambiato, ma la continuazione restrittiva, è pressoché integrale. Il distanziamento sociale, si osserva in chiesa, ma non sugli autobus. E’ probabile considerare, secondo il comportamento di questo assurdo governo, che le restrizioni proseguiranno per molto tempo a venire. Con o senza virus. Al macero le piccole attività commerciali, quali Bar, parrucchieri, ristoranti, non apriranno, almeno fino a giugno. Un modo così gentile e garbato, quello di Conte, per riferire a questi titolari di attività, di poter dichiarare ufficialmente la propria morte. Il “DE PRUFUNDIS” lo canteranno da soli. Ma tutto è nel rispetto della legge e della lotta al virus. Non va dimenticato, l’aspetto che forse a molti è sfuggito e che non va sottovalutato: il ringraziamento genuflesso che lo stesso Conte, ha avuto nei confronti del top manager globalista, Colao, definito il salvatore della patria, che nel 2018, partecipò alla riunione del BILDELBERG a Torino. Quindi, se amiamo l’Italia, teniamo le dovute distanze. Il succo del concetto a diffusione nazionale è stato semplificativo. Le distanze dall’Italia tale Colao, le ha sempre mantenute. Occupandosi, dei grossi gruppi finanziari, quali Morgan Stanley e di Vodafone. Quindi l’attuale fase 2 è da considerare ancora una fase 1. Hanno solo cambiato il nome o il numero. Ma non finisce qui; Conte ha altresì ribadito che: “saremo pronti ad intervenire se la curva epidemiologica dovesse risalire”! Così tuonò….Conte. Come già detto in precedenza, ritengo che la fase 2 avrà una breve durata e riavremo al più presto, di nuovo la FASE 1. Nella speranza, quindi, che i contagi non aumentino, dovremo ancora reggere queste restrizioni, ma nel caso contrario, saremo ulteriormente segregati nelle nostre case. Ai politici non frega nulla, tanto il problema è degli italiani e dei commercianti e piccoli imprenditori, nonché delle partite IVA. Se dovesse evolversi così l’immediato futuro, si dirà ovviamente, che è colpa nostra, in quanto non avremmo rispettato le distanze sociali e le sacre restrizioni. Il comitato della sapienza ha quindi così deciso. Il governo, dunque, chiuderà ulteriormente i rubinetti e quindi bene ha fatto il premier, ha considerarsi un idraulico, senza offesa alcuna, sia chiaro. Siamo or dunque, ufficialmente, sotto ricatto e a due soli passi dalla eventuale ghigliottina. E’ questa la formula lasciataci intendere dall’avvocato premier, avvocato sostenitore dei mercati finanziari. Non va dimenticata la APP segnalata più volte a noi tutti italiani per la tracciabilità dell’immunità. C’è da domandarsi se saremo pronti ad eseguire, come ZOMBIE, gli ordini che ci sono stati impartiti! A chi piace la nuova e confermata restrizione domiciliare, se non definirla un arresto vero e proprio? C’è da mettersi le mani nei capelli. Nel frattempo, l’illusione sul COVID 19 prosegue ed il potere capitalista e massonico, nonché liberista e turbo capitalista, tiene lontano dalla realtà mediatica, la possibile soluzione a questa pandemia. Infatti, Il prof Giulio Tarro, virologo di livello internazionale, viene estromesso, chissà per quale motivo, dalle discussioni televisive. La sua teoria, in netto contrasto con Burioni, lascia intendere qualcosa che sorvola le nostre teste. Burioni, va ricordato , è colui il quale sosteneva alla fine di Gennaio, che non vi erano pericoli di contagi. Tarro quindi, avrebbe potuto stravolgere gli interessi di qualche multi – nazionale farmaceutica o di una parte della classe politica? Ai posteri l’ardua sentenza, mentre il culto viene proibito; l’amore verso Cristo stracciato come una pezzuola qualunque, nel mentre, ribadiamo, si può transitare sui BUS. Non si potrà ancora volgere l’ultimo saluto ai cari che ci lasceranno. Il cammino verso la morte non è l’estrema unzione, ma il decreto Cura Italia. Capito CONTE?