GELBISON-CATANZARO VISTA DA UN AGROPOLESE DOC RESIDENTE NELLA CITTA’ CALABRESE,ANTONIO CRISPINO CI PARLA ANCHE DEL CAMPO INTITOLATO AD UN RAGAZZO DI AGROPOLI
Gelbison-Catanzaro non si gioca ad Agropoli ma a Salerno stadio arechi, questo però non ci priva di chiamare proprio a Catanzaro dove c’è un agropolese doc, Antonio Crispino il quale è un professionista affermato proprio nella città calabrese dove l’ormai certa promozione in serie b sta facendo salire la febbre dell’entusiasmo in città. E con Antonio Crispino figlio del dottor Crispino già sindaco di Agropoli e nipote di Franco Crispino tutt’ora impegnato politicamente andiamo alla scoperta delle sensazioni pre partita e di un qualcosa di Agropoli presente nel capoluogo calabrese.
Antonio da quando tempo vivi ed eserciti la tua professione a Catanzaro?
“Vivo a Catanzaro ormai da 20 anni, dove esercito la mia professione di odontoiatra.”
Innanzitutto come si vive lontano da Agropoli guardando Agropoli da una regione ancora più a sud della Campania visto che sei un figlio della città con un padre e uno zio che politicamente hanno contribuito alla crescita di Agropoli ?
“La prima volta che sono partito per Catanzaro mi sono sentito come Claudio Bisio in partenza per Castellabate… Paure svanite subito grazie all’umanità ed alla gentilezza del popolo catanzarese. Sicuramente la consapevolezza di avere una famiglia che ha contribuito così attivamente alla storia della città, mi inorgoglisce e mi fa sentire sempre propositivo nei confronti del prossimo. ”
Quest’anno il Catanzaro sta facendo un grande campionato in città com’è l’aria?
“I tifosi giallorossi fanno sempre sentire il loro calore, supportano la squadra nella buona e nella cattiva sorte! In questi giorni la città è già in festa, anche grazie al campionato straordinario, dominato coi numeri e col bel gioco. I giocatori del Catanzaro sono degli idoli ed in città i vessilli giallorossi adornano ogni balcone ed ogni vetrina.”
La Gelbison è in serie C e gioca ad Agropoli le sue partite casalinghe ad Agropoli anche se con il Catanzaro gioca all’arechi di Salerno è un fenomeno sportivo sociale importante per il Cilento?
” Di certo una gran bella vetrina per Agropoli! Un indotto sociale, culturale ed economico importantissimo per una città che deve essere protagonista. Lo stadio poi mi è sembrato efficiente e con dotazioni eccellenti.”
In questi giorni ti avranno parlato di Agropoli i tuoi attuali concittadini tifosi del Catanzaro?
” Si certamente! Mi hanno subissato di messaggi e telefonate per avere qualche dritta sulla città! Mi dispiace che la partita si giochi a Salerno ma ho capito che è necessario uno stadio capace di ospitare il grande numero di tifosi del Catanzaro pronti a festeggiare la tanto meritata serie B!”
A Catanzaro c’è un campo sportivo intitolato ad un giovane calciatore Agropolese Verdoliva ci spieghi questa storia e la finalità della struttura e perché proprio a Catanzaro è stato dedicato uno stadio ad un ragazzo agropolese morto prematuramente.
“Nel 1999 la città di Catanzaro ha intitolato uno Stadio di nuova costruzione (foto in basso) a Francesco Verdoliva, giocatore del Catanzaro di origine agropolese, scomparso prematuramente. L’A.S.D. Francesco Verdoliva ha partecipato più volte al Torneo Internazionale Città di Agropoli, vincendolo anche in una edizione. L’Associazione, gestita in maniera eccelsa da Giorgio Bellia, infonde i principi del fair play e del rispetto prima di quelli calcistici. Sono orgoglioso che entrambi i miei figli possano, imparando il gioco del calcio, fare parte di questa realtà, purtroppo abbandonata dalle Istituzioni.”
Per concludere quanto ti manca Agropoli?
” Non posso negare che, appena gli impegni me lo permettono, mi concedo una fuga a casa, anche solamente per una passeggiata al porto dopo un aperitivo al Nero Cafè o per una pizza da Anna sul lungomare (i miei posti del cuore!). Ma ad onore del vero devo ammettere che grazie all’informazione presente ed attenta di testate come agropolinews.it, rimango sempre a contatto con la cronaca della nostra amata città e per un attimo è come se non me ne fossi mai andato via.” Sergio Vessicchio


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