IN PRIMO PIANO, UN’AGROPOLESE E IL MARITO CIECO PREPARANO A NAPOLI PASTI OGNI SETTIMANA PER 50 PERSONE A PROPRIE SPESE

Una storia da libro cuore e orgoglio agropolese. Maria Violante figlia del mitico Pittore inventore della brioche al cioccolato negli anni settanta ad Agropoli dal quale prese il nome “L’isola del Pittore” e suo marito sono i protagonisti di una solidarietà straripante. Maria purtroppo è malata affetta da una patologia grave e il marito Giovanni Paese è cieco. Una storia triste ma di grande umanità la loro che non può passare inosservata. Maria si è cresciuta ad Agropoli e si vanta della sua città, il marito è di Meta. I due vivono a Napoli nel quartiere della Sanità precisamente “alle vergini”.

Ogni settimana Maria con l’aiuto del figlio Quintino Paese e con la collaborazione di Giovanni limitatamente a quanto può fare perchè non vedente , preparano, nonostante le loro patologie e problematiche all’incirca dai 40-50 pasti tra primi e secondi, e li confezionano per le persone disagiate di Napoli per i vari quartieri, molti pasti li danno anche ad una associazione di beneficenza napoletana: ” Da precisare che lo facciamo con i nostri soldi e sacrifici non andiamo a divertirci ma bensì a noi fa molto più piacere aiutare le persone che hanno bisogno, noi non abbiamo nessun reddito perché viviamo con la pensione di invalidità” ha spiegato Giovanni Paese. Una storia bellissima raccontata in questo contesto di pandemia e guerra che fa riflettere e accapponare la pelle.

Due persone con patologie serie si mettono a disposizione di poveri, degli ultimi, di chi non può mangiare. Un gesto bellissimo che esalta la bontà di questa famiglia e la loro passione per il prossimo. Maria, persona eccezionale, la conosciamo da sempre, è stata sempre altruista, garbata, perbene ed educata. La città di Agropoli vada orgogliosa di lei perché lo merita e tutti speriamo possa risolvere il suo problema. Un atto d’amore, il loro, verso i più sfortunati. Facendoci interpreti del sentimento popolare non possiamo che dirgli grazie per quanto stanno facendo. Sergio Vessicchio
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