MAGLIANO VETERE,D’ALESSANDRO SI CANDIDA PER LA QUARTA VOLTA E SCOPPIA IL CASO,PROTESTE IN PAESE
Un piccolo paese del Cilento e già un caso nazionale approda anche alla camera.Carmine D’Alessandro non è più sindaco di Magliano Vetere, a dichiararlo è una sentenza esecutiva della corte d’appello di Salerno datata 23 marzo che respinge il ricorso presentato nei mesi scorsi.Dal processo è emerso che il Primo cittadino, essendo il presidente di un’associazione dipendente dal comune, sarebbe ineleggibile.Stessa sorte è toccata a tre esponenti della maggioranza: Tonino Maucione, Roberto Russo, Adriano Piano, tutti e tre membri del consiglio d’amministrazione della fondazione denominata “Veteres”.L’associazione ‘Veteres’ è stata fondata nel 2013. La nascita della fondazione per la gestione del patrimonio e l’esercizio dei servizi per la casa di riposo per anziani, aveva unico socio, promotore e fondatore, il comune di Magliano stesso. Nel corso del tempo, alla fondazione sono state destinate diverse somme per far pronte alle esigenze e ai servizi per cui è stata costituita. Si parla di 100mila euro per la costruzione i lavori di completamento per la casa di riposo per anziani e circa 40mila euro per la pulizia delle strade e delle piazze del comune. Il 25 maggio del 2014 alle elezioni risultano vincitori proprio D’Alessandro e la sua giunta, ma a questo punto sono i cittadini e i consiglieri di minoranza a farsi sentire presentando istanza alla corte d’appello di Salerno che oggi ha emesso il suo verdetto.
IL RICORSO FATTO DALLA MINORANZA APPENA USCITE LE LISTE
- il candidato a sindaco del Comune di Magliano Vetere, Carmine D’Alessandro, è stato eletto per la terza volta nella tornata elettorale del 25.05.2014;
- all’insediamento del terzo mandato, la minoranza consiliare eccepiva che lo stesso e tre consiglieri all’atto della presentazione delle liste si trovavano in una posizione di ineleggibilità perché presidente e componenti del consiglio di amm.ne della Fondazione “Veteres” ma, nonostante ciò, il consiglio comunale ritenne di convalidare le elezioni;
- vennepresentato ricorso elettorale e il Tribunale di Vallo della Lucania con ordinanza del 16.02.2015, in accoglimento totale, dichiarava la DECADENZA sia del sindaco che di tre consiglieri;
- la predetta ordinanza venne appellata e la Corte d’Appello di Salerno con sentenza n. 174/2016 pubblicata il 23.03.2016CONFERMAVA L’ORDINANZA IMPUGNATA;
- passata in giudicato la sentenza, le funzioni di sindaco venivano affidate, fino allo svolgimento di nuove elezioni, al vice-sindaco Franca Tarallo che, eludendo la sentenza, nominava assessore con un nutrito numero di deleghe il sindaco decaduto, Carmine D’Alessandro;
- la legge Delrio al comma 138 recita testualmente: “Ai comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti non si applicano le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 51 del testo unico; ai sindaci dei medesimi comuni è comunque consentito un numero massimo di tre mandati”;
- il testo unico ai suddetti commi di riferimento “disapplicati” sancisce:
- Chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sindaco e di presidente della provincia non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile alle medesime cariche.
- E’ consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.
INVITANO E DIFFIDANO
I destinatari della presente, ciascuno per le proprie competenze:
- – di valutare l’ammissibilità della lista capeggiata da D’Alessandro Carmine stante, ai sensi delle disposizioni vigenti, la sua ineleggibilità per il quarto mandato consecutivo;
- – di verificare la presunta inosservanza della legge da parte dello stesso per le successive valutazioni e determinazioni conseguenti all’eventuale quarta elezione consecutiva cui non avrebbe diritto;
- – di determinare e quantificare l’eventuale danno erariale a carico del predetto e dei consiglieri che andrebbero a convalidare l’elezione.
Addì______________________
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