14 Dicembre 2024

PERITO,LA GUARDIA COSTIERA DI AGROPOLI METTE SOTTO SEQUESTRO IL DEPURATORE

Prosegue senza soluzione di continuità l’attività condotta dalla Guardia Costiera  di Agropoli, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania lungo  l’intero territorio di giurisdizione, per la tutela dell’ambiente marino e costiero. 

Nella giornata odierna infatti, a seguito di una complessa attività investigativa in  materia ambientale, i militari hanno accertato una serie di illeciti perpetrati in violazione  delle norme che disciplinano gli scarichi dei reflui fognari, ponendo sotto sequestro  l’impianto di depurazione del Comune di Perito (SA). 

L’attività d’indagine ha permesso di accertare la mancata messa in esercizio  dell’impianto e la mancanza di un sistema di condutture di connessione tra la rete  fognaria esistente e l’impianto di depurazione.  

Nonostante i lavori di adeguamento – realizzati con oltre 4 milioni di euro di fondi  pubblici- i reflui fognari venivano recapitati direttamente in valloni confluenti nel fiume  Alento e successivamente in mare, senza subire alcun trattamento di depurazione. 

Su disposizione dell’A.G. è stato eseguito il provvedimento cautelare di  sequestro dell’intera rete fognaria, del depuratore, dei collettori e delle annesse stazioni  di sollevamento, con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di 2 persone, iscritte nel registro degli indagati. 

L’attività ha visto impegnati gli uomini della Guardia Costiera di Agropoli e del  Nucleo di Polizia Ambientale – aliquota di P.G. della Guardia Costiera presso la Procura  della Repubblica di Vallo della Lucania – nell’ambito di una complessa attività di  controllo che ha portato ad accertare come l’impianto, sebbene risultasse collaudato dal  2017, non fosse mai entrato realmente in esercizio, immettendo il “tal quale” dei reflui  all’interno delle matrici ambientali. 

L’attività assume grande rilevanza anche nel contrasto alla diffusione del virus  COVID-19, considerando che le recenti indicazioni fornite dall’Istituto Superiore di  Sanità con il rapporto ISS COVID-19 n. 10/2020, individuano nell’inefficienza dei servizi  di depurazione una delle cause di diffusione del SARS-CoV-2 nell’ambiente. 

Analoghe attività investigative sono ancora in corso all’interno dell’interno  territorio di giurisdizione, in una più ampia attività di monitoraggio e vigilanza che la  Guardia Costiera realizza nell’ambito delle linee d’indirizzo impartite della Direzione  Marittima della Campania e sotto il diretto coordinamento del Procuratore Capo della  Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, Dott. Antonio RICCI. 

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