7 Febbraio 2025

RUTINO,IMMERSO,I ROTOLO, LA SEVERINO E LA QUESTIONE MORALE

Quello che si sta verificando a Rutino piccolo centro collinare del Cilento una volta noto per la cantina sociale e ora salito alla ribalta delle cronache per un caso più unico che raro è molto particolare e va esaminato nella sua complessità.L’anno scorso a giugno venne eletto sindaco un giovane,Gerardo Immerso,dichiarato decaduto  successivamente   per effetto della legge Severino a seguito di una situazione giudiziaria personale risalente a molti anni prima e che non ha nulla a che fare con la politica.Fatti personali.La corte d’appello di Napoli si è pronunciata sostenendo che mancano le prove dell’avvenuta notifica, il che significa che il mancato ricorso in Cassazione del primo cittadino era giustificato. Un fatto di natura tecnica ma l’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli non rimette automaticamente in sella il sindaco ritenuto incandidabile. La strada per bloccare il ritorno alle urne a Rutino è quella del ricorso al Tar ,la pronuncia è attesa a giorni il 23 maggio prossimo bloccando la macchina elettorale. Si perchè nel frattempo sono state indette le elezioni per l’eventuale futuro sindaco e nessuno dei consiglieri di Immerso si è candidato per una questione morale in primis,per solidarietà verso il sindaco e perchè sono convinti della buona fede del primo cittadino nella vicenda.Naturalmente per cercare di contrastare legittimamente la lista avversaria sperando di vederla gareggiare da sola e puntare al non raggiungimento del quorum.Immerso dichiarò all’epoca di non essere a conoscenza della condanna per ricettazione a causa della mancata notifica, e dunque non è stato possibile per lui ricorrere al terzo grado di giudizio.I suoi amici di partito e di coalizione basano il loro appoggio su questo principio che è una questione morale e che esalta anche l’importanza della fiducia riposta in Gerardo Immerso in qualità di uomo e politico e quindi degno di indossare la fascia tricolore.Questo senza guardare alle sentenze che lo hanno portato lontano dal municipio e che probabilmente lo riporteranno in carica.Il bello della vicenda è qui ed è un caposaldo del futuro di Rutino dove sono passati sindaci e amministrazioni quasi sempre eccellenti e Signori e dove le dinamiche del complesso territorio cilentano hanno fatto il bello e cattivo tempo se si considera che Rutino era un centro di passaggio obbligatorio prima della cilentana e che poi ha visto diversificare la sua natura perdendo a quel punto economia e sviluppo diventando un centro collinare nel quale gli amministratori hanno fatto salti mortali per tenerlo in vita.Rutino rappresentava un centro strategico anche per la politica sanitaria con sede Usl(unità sanitaria locale) e in mezzo tra Agropoli e Vallo della lucania passaggio obbligatorio non solo per viabilità ma per interessi strutturali.Questa vicenda purtroppo lo restituisce alle cronache non nella sua veridicità e gli da una immagine offuscata.Rutino è pieno di valori e di gente perbene.In questa vicenda però si sono incuneati i Rotolo. Il padre e il figlio.Il padre ha fatto una lista(quella in contrapposizione all’ex maggioranza bloccata dalla Severino) e poi all’ultimo momento ne ha fatta legittimamente  una il figlio. In questo si evita  un possibile commissariamento e si neutralizza l’azione degli altri che puntavano al non raggiungimento del quorum.Il padre sapeva che il figlio ne avrebbe fatta una per competere alla carica di primo cittadino? Infatti se si fosse presentata una sola lista, la legge prevede che debba recarsi alle urne il 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto. E se il quorum non si fosse raggiunto il Comune veniva commissariato.Nessuna contrapposizione in famiglia ci mancherebbe anzi è stato un modo intelligente di fare la politica se il padre sapeva,il tutto concordato in famiglia,una strategia politica evidente.Ma vorremmo chiedere al padre se era tanto sicuro di vincere le elezioni perchè non tentare di gareggiare prendendo il quorum dando una lezione agli avversari?Quale sarebbe stato il problema?Anzi a maggior ragione con una sola lista e l’eventuale elezione probabilmente sarebbe stato più forte perchè la gente andando a votare lo avrebbe gradito come sindaco e avrebbe rafforzato la sua candidatura.Per chi si candida c’è anche la possibilità di perdere e di vincere e se ci fosse stata solo la sua lista lui avrebbe spronato l’elettorato ad andare a votare facendo anche una campagna elettorale nella quale avrebbe detto il suo programma e avrebbe espresso le sue idee e quindi avrebbe potuto raggiungere il quorum.Invece così basta,paradossalmente, un solo voto,per determinare la vittoria.Tutto legittimo per carità ma la gente siamo certi che gradirebbe? Rotolo si è chiesto se verrà eletto con questo sistema,legittimo e consentito dalla legge, in paese quale idea si potrebbe fare il popolo? O quale idea si potrebbero fare le istituzioni? O quale idea si potrebbe fare la stampa?Poi vorremmo sentire un comizio di Rotolo e un confronto pubblico  con il figlio candidato sindaco in alternativa al padre. Sarebbe molto interessante.E sarebbe anche curioso chiedere al figlio perchè si candida in contrapposizione del padre e da che parte stanno gli altri familiari.Noi l’idea ce la siamo fatta .La chiosa finale è presto detta.I Rotolo ritirino la candidatura nelle more della sentenza del Tar e ricomincino a fare la loro rispettabile politica.In questo modo danno un segnale chiaro ed inequivocabile e tutti apprezzeranno.Sergio Vessicchio

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