US AGROPOLI,DALLA QUINTA COLONNA AI SOCIAL I DETRATTORI CI SONO SEMPRE STATI

Una cosa è la critica soprattutto se costruttiva e un’altra cosa quando si mira a distruggere.Ad Agropoli ci sono i maestri del distruggere e sono quelle persone che non hanno valori,sentimenti,spesso sono comunisti e quindi hanno l’odio sociale e l’invidia che li accompagna per la vita.Una volta,quando i social e i media non esistevano,si chiamavano “La quinta colonna” ed erano coloro che si segnalavano per essere contrari al progetto U.S Agropoli e criticavano per distruggere il lavoro di chi aveva in mano le sorti della squadra.Si accomunavano in capannelli sotto i palazzi del centro,sempre alla stessa parte,o nei bar dove non andavano i dirigenti e sul Landolfi si mettevano isolati e prendevano di mira o l’allenatore,o i giocatori.Non erano mai ultras,il vero zoccolo duro del tifo agropolese il cui testimone di comando è passato in mano a tante persone oggi professionisti affermati, oppure onesti lavoratori, altri con famiglie e altri che non ci sono più.La quinta colonna era cattiva,subdola,imperversava nelle strade,durante gli allenamenti seguitissimi al Landolfi.

Ma prendendo il bicchiere mezzo pieno della vicenda erano una parte anche propositiva perchè comunque invitava a fare meglio e faceva parte della vita cittadina,dell’Agropoli e del contesto sociale.Oggi è tutto cambiato.La quinta colonna non c’è più,è scomparsa con il tempo,si è liquefatta con il cambiare delle cose,con la chiusura,anzi la trasformazione,del Landolfi.Ma l’azione distruttiva di chi vuole solo distruggere, perchè poi in fondo dell’Agropoli non gliene fotte un cazzo, si è spostata sul luogo più comune e più facile dove azionare il proprio criminososo disegno, facebook.Da questa piattaforma sociale si punta a chi vuol bene l’Agropoli,chi lotta per tenerla in vita,chi s’impegna affinchè le cose vadano bene.Si colpiscono le persone propositive.Non si fa una critica,si mira a distruggere.La differenza che alla quinta colonna di una volta nessuno dava spazio e credito e rimaneva isolata mentre oggi,leggendo tutti quello che scrivono,ha un’importanza relativamente più efficace.Ma chi sono i detrattori di oggi?Facile individuarli.O sono comunisti falliti nella vita e nelle ideologie, oppure gente che critica perchè hanno cacciato un figlio o un parente che giocava,o persone che hanno portato i figli in squadre limitrofe,o persone che non capiscono niente di calcio e che scrivono per darsi un valore essendo ai margini della società civile.L’Agropoli non si mette in discussione,si ama.E’ giusto criticare giocatori,scelte dirigenziali,si fa bene a criticare tutto questo,ma mirare a distruggere è un’azione che da sempre abbiamo combattutto e che non contempliamo.Si critica per far migliorare e poi chi paga il biglietto è giusto che dica,dagli spalti,la sua.Questo è amore,democrazia,fede.Ma rompere dai social è una vergogna che non porta rispetto alle generazioni passate e a chi ha lavorato sudato,messo soldi,per far arrivare al centenario una squadra gloriosa e illibata mai fallita.Solo rispettando l’Agropoli e chi la tiene in piedi oggi si porta rispetto ai tanti presidenti,dirigenti,giocatori,tifosi,ci viene in mente Carminuccio su tutti morto dopo un derby con la Gelbison l’anno scorso, che ne hanno scritto la storia e che il centenario lo festeggiano in cielo.Riflettete una volta per tutte.Sergio Vessicchio

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