ASPETTA DI RICONGIUNGERSI AI GENITORI, LA STORIA DEL PICCOLO MOHAMED STA COMMUOVENDO TUTTI
L’iter, nonostante il grande impegno profuso dalla mediatrice culturale Loredana Paglionico e dall’ufficio Politiche Sociali del Comune di Salerno, si è incagliato nell’attesa che la Procura dei Minori di Napoli riconosca l’appartenenza del bambino ai genitori
Stremati ed afflitti. Questo lo stato d’animo dei genitori del piccolo Mohamed, il bambino di 2 anni di origini ivoriane sbarcato a Salerno ed ancora non ricongiunto alla mamma ed al papà (rispettivamente ospitati da due centri di accoglienza in provincia di Brescia e di Perugia).
L’appello
L’iter, nonostante il grande impegno profuso dalla mediatrice culturale Loredana Paglionico e dall’ufficio Politiche Sociali del Comune di Salerno, si è incagliato nell’attesa che la Procura dei Minori di Napoli riconosca l’appartenenza del bambino ai genitori. Il mancato ricongiungimento, infatti, è legato all’assenza di documenti che attestino la genitorialità dei due migranti. Di qui la richiesta di effettuare il test del Dna, avanzata dal legale della coppia, che al momento non è stata ancora accordata, tanto da sollevare il timore che il bambino possa essere portato via alla madre ed al padre. Per questo motivo è stato lanciato un appello a Save the Children, ad Unhcr, al Papa ed al procuratore della Repubblica dei Minorenni affinché si possa permettere al bambino, che compie 2 anni il 6 settembre, di riabbracciare i genitori prima del suo compleanno.
Gli sbarchi
La speranza è che tutto possa risolversi per il meglio, considerato che Mohamed è arrivato da solo a Salerno e che gli unici a richiedere il ricongiugimento sono stati proprio la madre ed il padre, che hanno anche fornito materiale fotografico per suffragare la loro richiesta.