BATTIPAGLIA,DON CICCIO SANTESE:”PER IL CASTELLUCCIO NON ASPETTO PIU’ IL COMUNE”
Il castelluccio simbolo di Battipaglia e di proprietà della famiglia Santese sarà presto un luogo di visitatori e quindi un museo.Un luogo di cultura e di turismo.L’idea di Don Ciccio Santese stride con i tempi burocratici del comune di Battipaglia.Da tempo si aspettano permessi e lascia passare ma ora è arrivato il momento,secondo don Ciccio,di agire da soli.
Sarà costruito un grande parcheggio, due bagni esterni e una tettoia. Per la realizzazione dell’impianto di illuminazione, delle fogne e per l’adeguamento della strada Don Ciccio non aspetterà più le decisioni del comune. Prima l’adeguamento ora ilcompletamento dell’intero progetto. Dritto per la sua strada, senza curarsi affatto delle critiche che gli vennero mosse non appena fu completata la facciata esterna che, a detta di molti, non sembrava rispettare l’antica costruzione.
Il progetto sarà gestito da una fondazione intitolata alla nipote, prematuramente scomparsa in un tragico incidente stradale, Maria Rosaria, figlia di Renato. Don Ciccio guarda lontano,come sempre,la sua resa è difficilissima e quindi la sua idea la porta avanti senza nessun problema e tirando avanti dritto. «Abbiamo appena ottenuto la concessione per l’area pertinenziale – spiega – ci verranno i parcheggi e due bagni esterni, altrimenti tutti i visitatori pretenderebbero di utilizzare quelli del Castello e non sarebbe opportuno. Poi ci sarà anche la tettoia. L’illuminazione, le fognature e la strada ci erano state promesse dal Comune, ma siccome non si muovono… faremo in proprio. Altrimenti il Castello diventerà di nuovo un rudere ». L’idea è far diventare il Castelluccio meta di turisti ed anche sul target interessato Santese ha le idee chiare. «Punteremo soprattutto al turismo religioso con un percorso che comprende il Castello. Dobbiamo creare posti di lavoro. Pochi si sono resi conto di quanti ne abbiamo persi negli ultimi cinque anni…Nemmeno si erano resi conto che il Castello stava per crollare. Se non fossimo intervenuti noi sarebbe finito sull’autostrada facendo una strage. E aggiungo che non abbiamo avuto un centesimo da nessuno. I soldi investiti sono tutti nostri».
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