7 Febbraio 2025

COME LA PENSA IL CARDINALE GUALTIERO BASSETTI IN MERITO AI PROBLEMI DELLA NOSTRA SOCIETA’

Covid ed immigrazione hanno tenuto banco in un’intervista durante la quale ha spiegato e raccontato tutta la sua esperienza e tutte le sue idee.

 cardinal Bassetti ha risposto ad alcune domande, nel corso di un’intervista ed afferma che poco prima di essere ricoverato in ospedale a causa del Covid, è riuscito a scrivere una lettera alla sua diocesi che si basava su due concetti: la centralità dell’Eucarestia nella vita dei cristiani e l’assoluta necessità di sperare contro ogni speranza, come diceva San Paolo. Oggi, come allora, qulle poche parole, dettate in un momento di grande sofferenza personale, sono ancora valide. Il presidente della Cei è intervenuto al festival della dottrina sociale, organizzato dalla fondazione Segni Nuovi. Il tema più che mai attuale è Audaci nella speranza, creativi con coraggio. Mentre si cerca di uscire dalla pandemia. Ci si domanda che cosa rappresenti questa speranza un ritorno a prima del Covid, un cambiamento. E, soprattutto, come. La pandemia è stata, ed è ancora, una grandissima prova per tutti , ma nonostante i morti, il dolore ed i tanti problemi socio-economici, le istituzioni ed i cittadini hanno saputo dare una risposta all’emergenza sanitaria. Ora bisogna andare oltre con coraggio e creatività. E’ necessario ricostruire le fondamenta della società, come avviene solitamente dopo una guerra. Questa volta, però, non ci sono le macerie egli edifici da spostare, ma sono da ricostruire le strutture portanti delle relazioni umane. E per far ciò bisogna ripartire dal cuore dell’uomo. A chi gli fa notare che un fa passò dei momenti difficili, gli si domanda che direbbe ai no vax o chi contesta il pass. In terapia intensiva ha taccato con mano cosa sia la sofferenza. Ma ha, anche appreso, concretamente, cos’è l’amore. L’amore di Dio non ha mai fatto mancare la sua presenza e l’amore dei medici e degli infermieri che gli hanno dato sempre il loro sostegno, anche attraverso protocolli rigorosi. L’amore per il prossimo si manifesta in tanti modi ed uno di questi è responsabilità verso gli altri, verso chi ti sta vicino, soprattutto i più fragili ed i più deboli. Questo è lo spirito che serve ad affrontare la pandemia. Ed egli lo vuole ricordare a tutti e non solo agli uomini e donne che manifestano contro il green pass: non c’è libertà senza responsabilità. Non c’è amore senza carità. Ci si domanda che cosa ci si aspetta dal sinodo dato che a Verona si è parlato di futuro. Ed anche la Chiesa lo sta facendo. Bassetti afferma che non sa cosa potrebbe scaturire, perché non c’è una conclusione già scritta.

E questo è l’aspetto più autentico del cammino sinodale. Lui spera che possa servire, in primo luogo, a ricordare a tutti i credenti di essere una cosa sola come ci ha insegnato Gesù. E’ necessario mettersi in ascolto dello Spirito, altrimenti si rischia di ridurre il Sinodo solo ad ad un documento da riporre nelle biblioteche. In secondo luogo, ci si auspica che possa anche servire a ricucire l’Italia, a rammendare, partendo dalle parrocchie e dalle comunità ecclesiali, il tessuto sociale del paese che è stato lacerato da una dura crisi economica e dalla pandemia. Il 27 febbraio Papa Francesco ha concluso a Firenze l’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediteranneo. E’ sotto gli di tutti la tragedia dei rifugiati in Bielorussia e lo stesso Francesco si è recato la settimana scorsa a Cipro ed al Lesbo. Ci si domanda cosa potrà comportare tutto questo. In questo eccezionale cambiamento d’epoca, sindaci e vescovi del Mediterraneo, ciascuno nel proprio ambito, si sono incontrati ed hanno cercato di costruire un luogo di ascolto e di comprensione reciproca. Si tratta della realizzazione di una grande intuizione di Giorgio La Pira, il quale già molto tempo fa, aveva organizzato i dialoghi mediterranei e gli incontri per la pace e la civiltà cristiana. La Pira non è stato soltanto un mistico prestato alla politica ma è stato soprattutto un profeta del mondo contemporaneo.

Ha visto con anticipo le grandi fratture globali e delineato una strada per contruire una società più giusta. Mai come oggi è necessario ricostruire lo spirito di fraternità attraverso nuovi luoghi di dialogo e di pace. Ed è quello che è stato fatto a Firenze. Il periodico Avvenire ha titolato Se questa è l’Europa con l’immagine del filo spinato che sostituiva le stelle nel simbolo. Ci si chiede se la Chiesa è controcorrente. La Chiesa sa bene che la sua funzione è quella di essere il lievito della società e,quindi, rappresenta, sempre una piccola porzione che va controcorrente rispetto alla mentalità del mondo. Sia sui temi morali che su quelli sociali , perché crede fortemente che la vita non si uccide non si compra e non si sfrutta. Le migrazioni sono una grande questione internazionale nella quale si scontrano, purtroppo, interessi politici e paure collettive. Oggi nel dibattito pubblico si discute della costruzione dei muri per impedire il flusso dei migranti. Sembra un modo cinico e demagogico per affrontare questo tema. Ciò che sta accadendo il Libia, in Europa Orient5ale e nel Mediterraneo non appartiene alla cultura europea generata dal Vangelo. Guido Honorati Broggi

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