25 Gennaio 2025

FIUME SELE LA CAMPANIA POTREBBE RECUPERARE IL 30%, E’ GUERRA DELL’ACQUA CON LA PUGLIA

Il fiume Sele recupererà a breve il 30% in più della sua acqua. Potrebbe essere il risultato delle complesse trattative in corso tra la Campania, originaria proprietaria, e la Puglia, prima storica utilizzatrice. Sì riparte dalla Campania la guerra dell’acqua nel Mezzogiorno. Contrariamente a quanto accadde all’inizio del 2010, quando l’allora esecutivo guidato da Stefano Caldoro firmò un preliminare di accordo con i pugliesi che aumentava le quantità di idroprelievi dalle sorgenti irpine e salernitane, stavolta Napoli dà l’altolà alla amministrazione regionale pugliese. L’annuncio è firmato dagli “Amici del Sele”, l’organizzazione ambientalista guidata da Lello Gaudiosi , pittore e esteta raffinato. «Quando avverrà – dice Gaudiosi – questo sarà un successo di tutti. Acquisendo le proposte e le istanze di numerose organizzazioni ambientaliste impegnate nella difesa dell’interesse campano (versante irpino, ma anche salernitano) sul fiume Sele, la piattaforma predisposta dalla Regione Campania punta a razionalizzare i trasferimenti verso la Puglia, riportandoli ai livelli già previsti prima che alcune importanti opere fossero completate». Il Potabilzzatore di Conza. La tesi, fatta propria dalla Regione, è semplice: con l’entrata in funzione a pieno regime del potabilizzatore di Conza della Campania, la Puglia otterrà un’aggiunta di 1500 litri al secondo dall’invaso (da destinare a scopo irriguo), cui si aggiungerà la possibilità di sfruttare costantemente la massima portata di trasferimento da Caposele con la nuovissima galleria Pavoncelli bis, dove i controlli sul passaggio delle acque resta peraltro all’Acquedotto Pugliese. Le richieste. Al tavolo distrettuale romano l’amministrazione della Campania porterà richieste molto precise in termini numerici. Rispetto al 7 per cento di restituzione concordata durante la fase più drammatica dell’emergenza idrica nel 2017, l’obiettivo è arrivare ad una restituzione a regime del 30 per cento. In questa fase transitoria, ha spiegato il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio , incontrando a Contursi i rappresentanti dell’associazione Amici del Sele la Campania può accontentarsi di vedersi restituito tra il 14 e il 15 per cento rispetto agli accordi nazionali. Alla Puglia converrà trovare un’intesa su queste basi, sostiene il vicepresidente della Giunta Regionale, Fulvio Bonavitacola , salvo arrivare allo scontro con un contenzioso che potrebbe determinare conseguenze peggiori per il Governo di Bari, stante gli ormai precari equilibri ecologici del bacino idrografico dei Picentini, a causa dello sfruttamento intensivo prodotto negli ultimi anni. La situazione attuale degli idroprelievi. In base agli accordi del passato, poi rimodulati dalla evoluzione normativa, la Puglia può attingere (e di fatto preleva) acqua soprattutto dalle sorgenti di Cassano Irpino e di Caposele, quindi dal Calore e dal Sele. FONTE LA CITTA’

 

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