25 Gennaio 2025

IL CILENTO DA L’ADDIO A LIUCCIO GIORNALISTA RAI AVEVA 89 ANNI

AMATISSIMO IN COSTIERA AMALFITANA

E’ scomparso all’età di 89 anni Giuseppe Liuccio. Chesta è la terra mia!», ripetuto ostinatamente, a intervalli regolari, e in mezzo immagini di case aggrappate a un burrone, vecchie più bianche delle pietre, campi avari e viti stentate, processioni appresso al morto e confetti che saltano nel giorno delle nozze, reti al sole, onde che fanno l’amore con gli scogli, e poi valigie rattoppate su un treno per Milano, operai che brindano dopo il duro lavoro a Francoforte, ragazze con gli occhi neri, le guance rosse e i seni prosperosi, che fremono di vita. L’epica minima dei poveri sfolgora in versi semplici; sorge, si carica di energia dalle cose, esplode in un grido orgoglioso: «Chesta è la terra mia!». Giuseppe Liuccio era questo, un grande.

Giuseppe Liuccio, nato a Trentinara, in provincia di Salerno, viveva  e lavorava  a Roma. Già docente nei licei classici e giornalista della RAI, collabora a varie testate. Ha ottenuto numerosi e qualificati premi giornalistici e letterari; è presente in antologie di poesia contemporanea; è stato tradotto in spagnolo e la sua poesia in dialetto cilentano è stata oggetto di studio all’Università di Toronto.

Le sue poesie, musicate da Franco Nico, sono inserite nel CD Chesta è la terra mia. Altre sono state musicate e cantate da Fausto Cigliani e Aniello De Vita.

Tra gli ultimi libri pubblicati: A transito di giorno (2004), Mythos logos. Terre di Liguria (2005), Lettera alla madre (2006), La sindachessa (2007), Le stagioni dell’amore (2009), Terre d’amore: Cilento e Costa d’Amalfi (2013).

Giuseppe Liuccio, born in Trentinara, in the province of Salerno, lives and works in Rome. Already a teacher in classical high schools and a RAI journalist, he collaborates with various newspapers. He has obtained numerous and qualified journalistic and literary prizes; it is present in anthologies of contemporary poetry; it has been translated into Spanish and its poetry in Cilento dialect has been studied at the University of Toronto.

His poems, set to music by Franco Nico, are included on the CD Chesta è la terra mia. Others were set to music and sung by Fausto Cigliani and Aniello De Vita.

Among the latest books published: A transito di giorno (2004), Mythos logos. Terre di Liguria (2005), Letter to the mother (2006), The mayoress (2007), The seasons of love (2009), Terre d’amore: Cilento and the Amalfi Coast (2013).

IL SUO STRAORDINARIO RAPPORTO CON LA COSTIERA AMALFITANA

Ha amato Amalfi forse più dei luoghi della sua infanzia. E non ha mai perso occasione per celebrarla, esaltarla, raccontandola sempre in punta di penna. Nelle metriche che le ha dedicato così come nei suoi articoli. Perché per il professor Giuseppe Liuccio, Amalfi è stato sempre “nu quadro pittato d’ammore”.

Sin dai tempi in cui, giovanissimo, ottenne la cattedra di latino e greco presso il Liceo Classico Matteo Camera. Dalla vivacità intellettuale fuori dal comune, ebbe il merito da presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, di trasmettere questo suo amore viscerale per la Città anche a un grande del Novecento come Salvatore Quasimodo che dedicò ad Amalfi il suo memorabile Elogio.

Poeta, scrittore, giornalista, amministratore comunale, Liuccio è stato un punto di riferimento per intere generazioni ma soprattutto un vulcano di idee che col suo entusiasmo ha dato spinta propulsiva alla crescita culturale di Amalfi e della Costiera. Tra le le sue più felici e feconde intuizioni, la Mostra di Arte Povera nell’Antico Arsenale e le commemorazioni del centenario della nascita di Quasimodo che videro Amalfi ospitare personaggi del calibro di Derek Walkott, Rita Levi Montalcini, Maria Luisa Spaziani. Amore elargito a piene mani per la Città che ha appreso con commozione della scomparsa di uno dei suoi più illustri e appassionati estimatori.

Per Liuccio Amalfi è stato «no suonno sunnato scetato», una musica dolce suonata dal mare. Le sua poesie, i suoi testi sono miracoli che si fanno canto che difficilmente saranno scippati dal cuore degli amalfitani.

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