La scuola non ha avuto un buon inizio e il mondo che giro intorno al sistema scolastico si ferma il 20 di settembre, o meglio oltre a fermarsi nella didattica va in piazza.

LE DENUNCE

Secondo le categorie sindacali nulla è stato fatto per ridurre gli alunni per classe e per dare più spazi alle scuole, perciò rimane una enorme percentuale di studenti in condizione di affollamento in classi prive anche di vie di fuga: in ogni Istituto ci sono decine di classi con 30 e più alunni anche in presenza di studenti disabili ; sappiamo che a Salerno e provincia alcuni Istituti Superiori, per sdoppiare le classi pollaio,  hanno già reintrodotto, con l’assenso dei Collegi e dei Consigli d’Istituto, forme di “DAD di prossimità” (lezioni seguite in sede  ma su schermo), contrariamente alle promesse del Governo e del ministro Bianchi per cui nessun alunno dovrebbe più fare nemmeno un’ora di Dad, salvo quarantene.

Le classi sovraffollate , come abbiamo denunciato da anni, oltre a compromettere la sicurezza degli studenti e del  personale, impediscono lo svolgimento di una didattica personalizzata e attenta alle  esigenze formative e cognitive di ogni alunno e studente.

Come al solito, le scuole sono sprovviste dei docenti e degli ATA necessari ad un avvio regolare e ogni Istituto cerca di cavarsela come può mentre  non si sa quando partiranno le mense scolastiche.

Oltre agli interventi di facciata , nessun intervento serio sull’edilizia  per risolvere i problemi  che affliggono le strutture degli edifici scolastici ; i trasporti sono quelli di sempre perché non è stata affrontata.

IL PROGRAMMA

Il 20 settembre torniamo in piazza in tante città   PER

-ribadire che  non accetteremo un altro anno in DAD o a singhiozzo

– la riduzione del numero degli alunni per classe (massimo 20; 15 in presenza di alunni diversamente abili);

–   investimenti massicci nell’edilizia scolastica e nel trasporto pubblico, con interventi sia immediati che di lungo periodo, per garantire effettivamente la scuola in presenza e in sicurezza;

— dire NO alla didattica delle competenze addestrative (che ha prodotto solo analfabetismo cognitivo) e per una nuova scuola che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi;

–     dire NO ai tentativi di rendere strutturale il ricorso alla DAD e per l’uso nelle scuole di piattaforme digitali pubbliche e di archivi dati pubblici.

Di admin

Sergio Vessicchio blogger, youtuber, social media manager attivo per stampa televisiva, carta stampata, siti web, opinionista televisivo, presentatore, conduttore.

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