PAESTUM, LA EX CIRIO E’ DIVENTATA UNA ZAVORRA INSOPPORTABILE
Ormai l’ex stabilimento ex Cirio di fronte al tempio di Nettuno è diventato una zavorra insopportabile per l’intero contesto del parco archeologico ma anche per la città di Paestum.Il crollo della primavera scorsa ha messo il dito in quella piaga chiamata ritardo. Si ritardo sui lavori di recupero già programmati e mai realizzati nella gestione Zuctriegel, stasso impegno intrapreso dall’attuale reggente la direttrice D’Angelo ma anche in questo caso tutto fermo, anzi, tutto crolla. L ’ex Cirio, è un cantiere dove sono in corso i lavori di ‘Restauro e riallestimento del museo del Santuario di Santa Venera, dell’ex stabilimento e della nuova porta di accesso al Parco e al Museo Archeologico di Paestum’, finanziati dal Cipe per 20 milioni di euro. Il cedimento, di diversi metri, ha interessato uno dei capannoni più antichi che compongono l’ex complesso industriale, nello specifico quello che tange il parcheggio lungo Via Magna Graecia, in località Santa Venere, destinato ad ospitare, in futuro, parte dei reperti archeologici attualmente stipati nei depositi del Museo.
Trattandosi di una struttura tutelata dal punto di vista culturale, nei pressi e sotto la quale sono stati rinvenuti resti di manufatti molto antichi, bisognerà ora capire se si è trattato di un crollo accidentale: nel caso sarebbe un fatto alquanto grave, con conseguente stima dei danni, rallentamento dei lavori ed accertamento di eventuali responsabilità da parte dell’azienda che sta eseguendo le opere e della direzione dei lavori, con il Parco pestano parte lesa in un incidente di cantiere. Oppure, se è stato eseguito un abbattimento o una demolizione previsti dal progetto, pur trattandosi di lavori di restauro conservativo del compendio. Sulla vicenda abbiamo il silenzio assoluto della direttrice Parco Archeologico di Paestum-Velia, Tiziana D’Angelo, e del direttore dei lavori, l’arch. Luigi Di Muccio. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, aveva ricordato l’impegno del suo dicastero, in Campania, citando anche il cantiere dell’ex Cirio proprio alla vigili del crollo. Ma come mai in questo momento non si intensificano i lavori per arrivare finalmente a quella conclusione auspicata da tutti? Troppo immobilismo per un lavoro molto lento ma fondamentale se si considera la location e l’importanza strategica. A che punto sono i lavori? Quando finiranno? E come mai tanto ritardo? Sono questi gli interrogativi che si fanno cittadini, amministratori e turisti. la direttrice D’Angelo in proposito dovrebbe essere più chiara e parlare di più di questo argomento molto sensibile proprio per l’importanza strategica che ha.