A CAMEROTA PER CAMORRA E CORRUZIONE PESANTI CONDANNE IN PRIMO GRADO
SALERNO – Dopo anni di indagini e un processo lungo e complesso, si è concluso nell’aula bunker del Tribunale di Salerno il processo Camaraton, che ha portato alla sbarra 44 imputati tra amministratori, dirigenti e funzionari del Comune di Camerota. La sentenza, giunta nella tarda serata di ieri, ha visto infliggere condanne severe per numerosi ex amministratori locali, coinvolti in un sistema che secondo l’accusa aveva radicato mala gestione, corruzione e infiltrazioni camorristiche nell’amministrazione del comune cilentano.
Tra le pene più pesanti figurano quelle inflitte a:
• Romano Antonio: 13 anni e 5 mesi;
• Troccoli Antonio: 12 anni e 10 mesi;
• Abbate Rosario: 14 anni e 10 giorni;
• Troccoli Ciro: 6 anni e 3 mesi.
Altri imputati hanno ricevuto pene minori:
• Delduca Michele: 1 anno e 8 mesi;
• Ciociano Antonio: 3 anni e 5 mesi • Cammarano Fernando: 6 anni,
Nonostante le pesanti condanne, la sentenza ha visto anche una raffica di assoluzioni per altri imputati. L’inchiesta, avviata nel maggio 2019, aveva portato all’esecuzione di numerose misure cautelari e aveva svelato un presunto sistema illecito di assegnazione di appalti, gestione dei fondi pubblici e favori personali che coinvolgeva amministratori locali, dipendenti comunali e fornitori esterni.
I reati contestati variavano dalla corruzione alla turbativa d’asta, fino all’associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso. I fatti risalgono a un periodo compreso tra il 2010 e il 2016, quando gli imputati ricoprivano incarichi di responsabilità all’interno dell’Ente.
Un segnale per il territorio
La sentenza rappresenta un momento cruciale per la giustizia nel Cilento, colpito negli ultimi anni da ripetuti scandali che hanno messo in luce un intreccio tra criminalità organizzata e amministrazione pubblica.
Le difese hanno già annunciato ricorso, preannunciando una battaglia legale nei successivi gradi di giudizio. Intanto, per Camerota e i suoi abitanti si apre una nuova fase, con la speranza di poter voltare pagina dopo anni di gestione controversa.