ALBANELLA TORNA INDIETRO NEL TEMPO,SI SCAVA PER TROVARE DELITTI DI CAMORRA
Un pentito,molto probabilmente,starebbe indicando luoghi dove sono sepolti vittime di una faida di camorra e così Albanella ripiomba nel passato quando fu terra ospitante di camorristi molto noti come Raffaele Cutolo che si nascondeva proprio in questo comune.
Si scava alla ricerca di uno, forse più cadaveri, coinvolti e uccisi in una faida di camorra a riportarlo è Stile tv. Ad indagare sul caso, infatti, ci sono ben due magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, Elena Guarino e Giancarlo Russo, i quali, nel massimo riserbo, hanno voluto verificare con i propri occhi l’attendibilità delle dichiarazioni rese spontaneamente da una ‘gola profonda’, da ieri diventato a tutti gli effetti un collaboratore di giustizia. Del resto, senza l’ausilio di elicotteri dall’alto per illuminare la fitta area boschiva di notte e l’assenza di unità cinofile al seguito, è apparso subito evidente che gli inquirenti fossero stati ‘guidati’ sul posto da qualcuno. Si tratta di confessioni tutte da verificare, ovviamente, come del resto perché, all’improvviso, costui avrebbe deciso di ‘cantare’ delitti passati o recenti.
Dunque, dopo che gli scavi di ieri non hanno portato ad alcun risultato, alle prime luci dell’alba di stamane le ruspe dei vigili del fuoco sono tornate a Bosco Camerine, in una zona impervia nei pressi del locale ripetitore telefonico ubicato nell’ex Oasi protetta del Wwf, al confine con la località Serra di Castelcivita: si continuerà a perlustrare palmo a palmo il circostante terreno, ammesso che ci siano effettivamente dei sepolti da trovare. Escluse, a questo punto, le ipotesi inerenti rifiuti tossici interrati, presunti covi di armi nascoste da sequestrare o persone disperse da cercare.
Delegati ad eseguire le operazioni i carabinieri della Compagnia di Agropoli, diretti dal cap. Fabiola Garello, con il supporto della Stazione di Capaccio Scalo, guidata dal m.llo Giuseppe D’Agostino, i quali mantengono un riserbo strettissimo: top secret l’identità del ‘pentito’, forse un ex affiliato, ed i dettagli dell’intreccio di malavita che sarebbe culminato in omicidio ed occultamento di cadavere, nel più classico e misterioso dei casi di ‘lupara bianca’.