CAPACCIO PAESTUM, AI DOMICILIARI ROBERTO D’ANGELO SOLDI PER LA SFIDUCIA A PALUMBO
Ha del clamoroso l’arresto di uno degli imprenditori più noti nella città dei Templi. Roberto D’Angelo famoso per le sue iniziative politiche nella stesura di amministrazioni e coalizioni per le elezioni di Capaccio Paestum. Gli uomini del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari – emessa dal GIP del Tribunale di Salerno – a carico del coordinatore di Italia Viva, Roberto D’Angelo (nella foto). Se le accuse mosse a D’Angelo sono reali ci si trova di fronte ad una tangentopoli locale bella e buona. Ma vanno provate.
LE CONTESTAZIONI A ROBERTO D’ANGELO
Le accuse che vengono rivolte a Roberto D’Angelo sono di “istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti” ma ci sarebbe di più e questo comunque andrà provato in sede processuale, il GIP, giudice per le indagini preliminari, ha ritenuto gravemente indiziato l’imprenditore , quanto ai reati di istigazione alla corruzione e turbativa d’asta avendo, secondo l’ipotesi accusatoria, promesso 50.000 euro ad un consigliere comunale di maggioranza dell’epoca, al fine di indurlo a votare la sfiducia al sindaco allora in carica, il compianto Francesco Palumbo, responsabile di non averlo favorito nella aggiudicazione di un appalto finalizzato ai lavori di riqualificazione e ripristino di un asse viario insistente nel Comune di Capaccio Paestum (Via Magna Graecia), nonché promettendo al medesimo amministratore l’ulteriore daziane di euro 150.000 quale compenso per il suo impegno ad aiutarlo nell’aggiudicazione della citata gara nonché avendo offerto ad un dirigente comunale, peraltro senza esito, la somma di 50.000 euro per essere favorito in una gara relativa alla locazione e valorizzazione di un villaggio turistico in zona Laura di Paestum. Fonte Stiletv
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