19 Marzo 2025

CAPACCIO PAESTUM L’AVVOCATO BISANTI: “DEVONO RISARCIRMI TUTTO”

Una carcerazione ingiusta per il noto avvocato di Capaccio Paestum Giuseppe Bisantis e ora lui chiede i danni: ” dovranno risarcirmi moralmente, pubblicamente, civilmente ed economicamente. Esco da un incubo e ringrazio la giustizia per avermi ridato la mia dignità di uomo”

Giuseppe Bisantis di Capaccio Paestum (nella foto) anche dal reato di favoreggiamento reale, così riqualificato in sede di abbreviato, “perché il fatto non sussiste”, riservando il deposito della motivazione in giorni 90 (termine ulteriormente prorogato). L’indagine fu condotta dalla Polizia della questura di Cosenza nel febbraio del 2021 su delega della DDA

Con il deposito della motivazione avvenuto pochi giorni fa, i giudici, aderendo alla tesi difensiva, chiariscono definitivamente che l’avv. Bisantis, nella vicenda che lo ha travolto con accuse infamanti, si è meramente limitato a svolgere la propria professione di avvocato. Spiega il Collegio, infatti, che l’attività del legale salernitano è consistita nel dare seguito ad un incarico professionale ricevuto, di natura civile, per il quale era stato anche adeguatamente retribuito da uno dei coimputati, così agendo per conseguire un profitto “proprio” e non per “favorire” altri. Precisa, infine, la Corte che al medesimo neppure appare ascrivibile il reato di truffa, pure ipotizzato, giacché, come ampiamente illustrato dalla difesa, la condotta attribuita al Bisantis veniva inequivocabilmente collocata in un segmento temporale successivo alla consumazione di detto delitto, talché deve escludersi anche l’ipotesi di concorso nel relativo reato.

La Corte di merito ha assolto definitivamente l’avvocato capaccese Bisantis, con ampia formula liberatoria, “perché il fatto non sussiste”, al netto dei gravi danni inferti alla reputazione del legale, sui quali il professionista si riserva di agire per la tutela della propria immagine e per ingiusta detenzione, chiedendo un maxi risarcimento in sede civile. Bisantis, infatti, fu sottoposto prima agli arresti domiciliari e poi all’obbligo di firma, tornando in libertà 7 mesi dopo, nel settembre 2021, a seguito di sentenza della Cassazione, che accolse il ricorso di Bisantis avverso la decisione del Riesame di confermare i domiciliari, evidenziando la mancanza di prove reali di collusione dello stesso con gli affari delle ‘ndrine.

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