5 Ottobre 2024

EBOLI, INTERROGATO VINCENZO SANTIMONE OGGI L’AUTOSPIA SUL CORPO DEL PADRE

Questa mattina, nel carcere di Salerno, c’è stato  l’interrogatorio di garanzia di Vincenzo Santimone (foto), 47 anni, originario di Eboli, accusato di aver ucciso suo padre Riccardo Santimone, di 76 anni, martedì sera ad Eboli. L’interrogatorio si è tenuto  alla presenza del giudice Giovanna Pacifico e dell’avvocato di Santimone, Elena Criscuolo.

 

 

Secondo gli inquirenti Vincenzo Santimone avrebbe colpito il padre con un numero di coltellate tra cinque e dieci. L’esame esterno ha confermato la gravità delle lesioni: oltre dieci coltellate, concentrate tra l’addome e il torace, con alcune pugnalate anche alla schiena. Un esame autoptico sul corpo di Riccardo Santimone è previsto per le prossime ore  all’obitorio dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, condotto dal medico legale Marina D’Aniello potrà dire altro anche se gli inquirenti hanno già definito il quadro di quanto è successo. Al momento dell’omicidio, la madre di Vincenzo, affetta da Alzheimer, era presente in casa ma non è in grado di fornire un resoconto preciso di quanto accaduto. Le indagini dei carabinieri di Eboli, sotto la guida del capitano Greta Gentili, e dei Sis di Salerno hanno portato al sequestro del coltello utilizzato nell’omicidio e all’acquisizione di una telefonata in cui il presunto assassino confessava il delitto al fratello. Una storia fatta di sofferenze, quella della famiglia Santimone. Genitori con sulle spalle il peso di un figlio affetto da disturbi psichici che, peraltro, almeno negli ultimi tempi aveva smesso di curarsi, di farsi aiutare. Emerge un particolare, in questa triste storia dal finale drammatico: anni fa, Vincenzo tentò il suicidio e a salvargli la vita fu proprio il padre. Quel padre che è stato ucciso a coltellate martedì scorso, al culmine di una lite familiare

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