11 Novembre 2025

OMICIDIO VASSALLO, LA CASSAZIONE CONFERMA I GRAVI INDIZI: LA VERITÀ SI AVVICINA

La sentenza della Corte di Cassazione segna un nuovo passo avanti nel cammino verso la verità sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, ucciso il 5 settembre 2010.

 

La Suprema Corte ha infatti dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dagli avvocati difensori di Lazzaro Cioffi e Giovanni Cipriano, confermando la presenza di gravi indizi di colpevolezza a loro carico. Le misure cautelari sono state annullate soltanto per un vizio di forma — e non per motivi di merito — con rinvio al Tribunale del Riesame per un nuovo esame complessivo delle prove raccolte.

 

La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore ha accolto la decisione con soddisfazione e senso di responsabilità, sottolineando come la Cassazione abbia confermato la solidità dell’impianto accusatorio.

“La Cassazione ha rigettato i ricorsi di due imputati nell’omicidio di nostro fratello Angelo, Lazzaro Cioffi e Giuseppe Cipriano, ribadendo che ci sono gravi indizi”, ha dichiarato Dario Vassallo, presidente della Fondazione. “In questi mesi si è creata molta enfasi attorno al giudizio della Cassazione, ma i fatti parlano chiaro: sono contenuti nelle oltre 80.000 pagine dell’indagine condotta dalla Procura Antimafia di Salerno.

Nessuno le ha lette per intero, nemmeno i giornalisti. Noi, invece, siamo tranquilli perché conosciamo il valore e la serietà di chi ha condotto le indagini: la dottoressa Rosa Volpe, il dottor Marco Colamonici e il dottor Giuseppe Borrelli. Li abbiamo incontrati tante volte, e mai abbiamo avuto il minimo dubbio sul loro operato. Pensate davvero che queste persone metterebbero a rischio il loro modo di rappresentare lo Stato? Non avete capito nulla.”

Sulla stessa linea il fratello Massimo Vassallo, vicepresidente della Fondazione, che ha aggiunto:

“Nonostante un processo in corso ad Acciaroli, i soliti pochi continuano a diffondere notizie false, come accade ormai da quindici anni.

La verità sull’uccisione di Angelo si trova a cento metri dal punto in cui era seduto la sera del 5 settembre 2010, alle 21:07. Forse non è ancora chiaro a tutti il reato di cui si parla: depistaggio.

Ringraziamo la magistratura e le forze dell’ordine per la tenacia e la competenza con cui stanno portando avanti questa indagine complessa. Lo Stato, ancora una volta, ha dimostrato di essere Stato.”

La Fondazione ribadisce il proprio impegno per la giustizia e la legalità, e rinnova la fiducia nella magistratura e nelle istituzioni che da anni lavorano per fare piena luce sull’assassinio del sindaco di Pollica.

 

 

 

 

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