15 Maggio 2025

OMICIDIO VASSALLO LAZZARO CIOFFI ALLA IENE RESPINGE LE ACCUSE

Giulio Golia, inviato de Le Iene, nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere per intervistare Lazzaro Cioffi, carabiniere arrestato e condannato a dieci anni di reclusione per corruzione, intestazione fittizia di beni e concorso esterno in traffico di droga. Cioffi è accusato di aver fornito informazioni riservate a Pasquale Fucito, ras del Parco Verde di Caivano, e il suo nome è stato inoltre associato all’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato il 5 settembre 2010.

“Sono innocente”

L’ex brigadiere ha ribadito la sua innocenza in merito alle accuse dell’omicidio del sindaco di Pollica e controattaccato il pentito di camorra Romolo Ridosso, il quale ha affermato che fu proprio Cioffi a sparare per uccidere Vassallo. “Se Romolo Ridosso dice che l’asino vola, ci credono? Dove sono le prove? Dove è la droga? Ridosso ha parlato solo per evitare la pena”. Il carabiniere ha ribadito di avere un alibi. “Ero a una comunione a Roccarainola e poi un concorso di bellezza di mia figlia. Ho tanti testimoni”. Un disegno di vendetta che ha portato alle accuse contro Cioffi e il colonnello Cagnazzo. “Dato che noi arrestavamo tutti, facevamo sequestri, la camorra si è organizzata per farci mettere in galera”.

Le accuse velate

“Secondo me non è stata una cosa di camorra”, così Cioffi ha risposto alle domande di Golia. “Gli inquirenti dicono che è stato un professionista a sparare contro Vassallo, ma da una distanza così ravvicinata non serve un professionista”.​ Poi le accuse velate: “Mettiamo caso che tu te la fai con mia moglie e poi mi devi rilasciare anche un una licenza per fare una costruzione sul mio terreno. Tu oltre che scopare con mia moglie, non mi dai nemmeno​ la licenza e la dai a quella affianco a me. ​I​o per la rabbia ​t​i schiatt​o nove botte in corpo”.

 

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