SALERNO CITTÀ DEL CONTRABBANDO
SALERNO – A Napoli un pacchetto su tre è illegale. Nel capoluogo campano il 28% delle sigarette vendute viene dal mercato illegale. Seguono Palermo (12%), Giugliano (provincia di Napoli, 10%) ma a Salerno supera il 6%. Il contrabbando di sigarette sta tornando a essere un fenomeno diffuso in Cam pania (il 37% dei pacchetti venduti è illegale) e Salerno si conferma non solo porto di approdo ma anche di consumo del fumo fuorilegge. Numeri che non accennano a diminuire neanche dopo i maxi sequestri di ton nellate di “bionde” del 2013, 2014, 2015 e 2016 o la scoperta di organizzazioni criminali dedicate. Un dato che peggiora nell’Agro nocerino. Salerno città e in particolare la provincia si con ferm ano snodi nevralgici del traffico in un’Italia dove la vendita di sigarette di contrabbando “fattura” 4,5 miliardi ogni anno, pari al 5,8% del to tale, con un danno per lo Stato di 882 milioni di euro per i mancati introiti della relativa tassazione. In Italia, il fenom e no è nettam ente inferiore rispetto a quello registrato fino ai primi anni Duemila, diminuzione innescata dalla forte repressione del contrabbando e, soprattutto, con l’innalza m ento dei prezzi delle sigarette legali nel centro nord Europa che ha reso più conveniente convogliare i carichi verso quelle realtà che verso l’Italia. Dal 2010, però, il contrabbando di bionde è tornato a ricrescere, specie in Campania con modalità meno eclatanti. Le quattro linee di rifornimento. Un tempo c’erano le flotte dei motoscafi blu, quelli di santa Lucia a Napoli o a Torre Annunziata, raccontati nei film di Mario Merola negli anni Settanta e Ottanta, o quelli bianchi o grigi pugliesi degli anni Novanta e primi Duemila, gli inseguimenti a mare o sulle autostrade con la Guardia di Finanza, i grossi carichi persi. Oggi, invece, si preferisce par cellizzare il carico, utilizzare camion e furgoncini. Terza via quella dei furgoni di piccolo trasporto pacchi dai paesi dell’Est. Quarto sistema utilizzato da piccole organizzazioni o da singoli è quello degli acquisti dai negozi a bordo delle navi da crociera nei porti di Civitavecchia, Salerno e Napoli (il famoso borsone con le 20 stecche di sigarette) o nei loro pressi. Tabacchi venduti anche quando le i barcazioni sono in acque territoriali italiane o addirittura in porto, senza applicare la tassazione italiana, con la formula del 5 più 1 in al cuni casi anche del quattro più uno (su cinque stecche acquistate a prezzo di un quinto di quello di m ercato in Italia in più con il regalo di altri 10 pac chetti). Questo accade lo stes so con le bottiglie di liquori o con i profumi. Molti croceristi (migliaia su ogni nave) attirati dal prezzo fanno incetta di stecche e poi vengono spesso fermati a terra e ultati o denunciati dalla Guardia di fi nanza: c’è chi acquistando un certo numero di stecche, in corre nel contrabbando, spes so all’insaputa. Le rotte. Dal Nord Africa (in particolare da Libia e Tunisia) e dagli Emirati Arabi le sigarette di contrabbando arrivano in Cam pania via mare con sbarchi o nei porti o sulle spiagge di Sicilia, Liguria e To scana e poi sui camion, spesso condotti da camionisti dell’A- gro nocerino, con scarico nei depositi del Casertano o del Napoletano o dello stesso Agro. Dal Marocco via Spagna le sigarette arrivano in vari porti, tra i quali quelli di Napoli e Salerno, della Liguria o della Toscana. Via Spagna arrivano anche quelle dai Paesi baltici su car go e, nella Penisola iberica, di visi in carichi, più piccoli per l’Italia. Dalla Grecia e dal on tenegro arrivano via are in Puglia (in particolare fanno scalo a Taranto) e qui su un camioncino in Campania o in vari porti. Dalla Polonia, dall’Ucraina e dalla Romania arrivano nei modi più disparati, specie attraver specie attraverso il confine al Brennero e con la Slovenia, sia le casse destinate alle organizzazioni criminali sia i micro carichi per i connazionali residenti nei comuni campani. La “Intellegit”, startup dell’università di Trento, che opera nel settore della sicurez za per le imprese, ha confron tato vari dati, tra i quali quelli delia Bat, la British am erican tabacco, e nel suo rapporto “L’Italia del contrabbando di sigarette” (maggio 2017) si legge che le rotte principali delle sigarette illecite nel Belpaese provengono principalm ente dall’Est Europa (in particolare dall’Ucraina e dalla Bielorussia), dagli Emirati Arabi Uniti, e dal Nord Africa (Algeria, Egitto, Libia e Tunisia). Il 26,6% delle partite illecite arriva da gli Emirati arabi, seguono quelle provenienti dalla Gre cia (13,9%), Ucraina (12,1%), Ungheria (11,5%) e Romania (8,4%), da altri paesi (in parti colare nordafricani) 27,5%. Gli altri venditori…quelli dell’est. Portano sigarette e ripartano con i pacchi. Molte delle si garette di contrabbando arrivano attraverso i furgoni che fanno la spola tra paesi dell’Est Europa e le comunità di con nazionali residenti in Italia, in particolare dall’Ucraina e dal la Romania. Da due a quattro casse per furgone, micro tra sporti che partono dalle citta dine ucraine, bielorusse o ru mene, destinate a parenti e amici in Italia. Si tratta di un piccolo traffico, organizzato tra immigrati comunitari e non, estraneo a quello delle organizzazioni criminali. Furgoni che poi ripartono dall’Italia con merce legale di diverso ge nere, spedita da immigrati e da consegnare ai familiari nei paesi di origine. I venditori si rivolgono a loro connazionali che vivono nelle varie città italiane: per ora la vendita è limitata a un circuito ristretto. La situazione in Europa. Le sigarette di contrabbando rispetto al totale di quelle vendute so no: in Lettonia il 26,7%, in Nor vegia 20,8%, Grecia 19, 8%, Li tuania 18,7%, Polonia 16, 8%, Irlanda 16, 5%, Regno Unito 16%, Rom ania 15,6%, Francia 14,6 percento, Estonia 14,4 percento, Finlandia 12%, Bulgaria 11, 6%, Malta 10,3%, Sve zia 10, 2%, Bielorussia 9,4%, Lussemburgo 9,3%, Slovenia 7,8%, Ungheria 7,1%, Spagna 6,2%, Germania 6%, Italia 5,8%, Cipro 5,7%, Olanda 5,3%, Ucraina 5,1%, Belgio 4,9%, Croazia 4,3%, Austria 3,9%, Repubblica Ceca 3,2%, Svizzera 2,7%, Danimarca 2,5%, Portogallo 2,3%, Slovacchia 2,3%, Moldavia 1,4%, Russia 1%. In Italia. Le sigarette di con trabbando rispetto al totale di quelle vendute sono: in Cam pania il 37%, in Friuli Venezia Giulia il 26%, in Lazio il 7 %, Lombardia il 6 %, Calabria e Toscana 5%, Piemonte 4%, Puglia e Veneto 3%, il 2% in Ligu ria, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Abruzzo, 0% in Trentino Alto Agide. Salvatore De Napoli