SALERNO, RISOLTO IL CASO DELL’OMICIDIO DELLA NONNINA E’ STATO L’EX BADANDE
Giuseppe Buono di Baronissi 41 anni è l’assassino dell’anziana nonnina Maria Martino 91 anni di San Leonardo. È stato arrestato questa mattina. Era l’ex badante, incastrato da una impronta, durante la perquisizione casalinga, ritrovati 3400 euro dei fitti ,nella casa vi erano 380mila euro nascosti nella camera del fratello. Secondo la ricostruzione della polizia, Buono si sarebbe introdotto nell’abitazione scavalcando il muro posteriore. Il raid è scattato nel pomeriggio del 9 luglio, presumibilmente intorno alle 13. Decisiva, per ricostruire l’orario, la testimonianza del fratello delle due donne che nel frattempo era stato sequestrato. L’uomo ha confessato di aver colpito le donne con una mazza di ferro. Alla polizia ha detto che le Maria e Adele lo avevano sorpreso mentre rubava soldi: hanno provato a scappare, ma l’uomo le avrebbe rincorse e colpite con violenza utilizzando una mazza di ferro.
I DETTAGLI DEL DELITTO –
Una rapina finita in tragedia. Il 41enne, infatti, ha svelato di aver ammazzato Maria Grazia e ferito Adele colpendole ripetutamente con una mazza di ferro mentre era alla ricerca, in casa loro, di un’ingente somma di denaro custodita dalle due sorelle, ben sapendo che i tre riscuotevano canoni di affitto ogni mese. Buono, infatti, ha affermato di aver sottratto 3.400 euro, provento della locazione di alcune proprietà della famiglia Martino, somma di denaro rinvenuta nella sua abitazione.
Per intrufolarsi nell’abitazione, stando a quanto immortalato da videocamere di sorveglianza installate nella zona, l’ex badante ha scavalcato un muro all’ora di pranzo di sabato 9 luglio: dopo aver chiuso l’anziano, è stato sorpreso dalle due donne e, vistosi scoperto, ha perso la testa brandendo una spranga di ferro ed ha colpito le due sorelle che, nel frattempo, avevano cercato rifugio in tavernetta. L’arma del delitto, però, ancora non è stata ancora trovata, forse gettata dall’uomo in un cassonetto durante la fuga dopo essersi dileguato uscendo dal retro del condominio.
I dettagli del brutale omicidio sono stati illustrati in una conferenza stampa svoltasi alle ore 14 di oggi presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Da quanto si è appreso, il ladro-assassino non sapeva che, proprio nella stanza dove aveva rinchiuso Isidoro, c’era un tesoro molto più cospicuo, in quanto gli Agenti della Polizia hanno trovato circa 380.000 euro in contanti.
Cruciali per le investigazioni condotte dai poliziotti, diretti del vice questore Giovanni Di Palma, le perquisizioni e la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, oltre alla comparazione dei rilievi eseguiti dalla Scientifica. Buono è stato incastrato anche dall’impronta di una scarpa comparata nella perquisizione domiciliare in cui è stata rinvenuta la scatola delle scarpe della marca che era stata rilevata dall’inchiesta.
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