OSPEDALE DI AGROPOLI, UNA CORAGGIOSA SENTENZA, NON DIFFAMAI IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA.UN MIO GRAZIE ALL’AVV. BRUNO MAUTONE di Sergio Vessicchio

IANNONE E CIRIELLI IMMAGINE DI ARCHIVIO

E’ stata emessa dal Tribunale di Vallo della Lucania una sentenza lodevole quanto coraggiosa, conclusasi con l’assoluzione piena per lo scrivente Sergio Vessicchio. In una Italia ove il diritto di cronaca viene sempre più ristretto da valutazioni ispirate a un mellifluo buonismo un giudice coraggioso come la Dr.ssa Setta ha ritenuto di assolvermi, poichè non si riscontra alcun contenuto penalmente rilevante in un mio scritto giornalistico (il fatto non costituisce reato), precisamente in un pezzo  del mio periodico “Il “Cittadino” pubblicato  a suo tempo   avente ad oggetto la mancata apertura dell’ospedale di Agropoli. Sottolineavo una inerzia generale dell’intero fronte politico su tale aspetto, la città con il più alto numero di residenti e con un bacino di utenza fatto di popolosi centri vicini (quali Capaccio e Castellabate) nonchè caratterizzata da utenze di centinaia di migliaia di persone in vari mesi dell’anno (basti pensare ai periodi maggio-settembre) priva di un nosocomio (nè attualmente la destinazione a posto  anti-covid è una soluzione giusta per il vero decollo della struttura nè rappresenta un presidio sanitario per le emergenze sanitarie extra-covid).

L’ACCUSA E L’ASSOLUZIONE

 

 

Nell’articolo, titolato “Agropoli 50 anni di attesa per avere l’ospedale L’hanno chiuso prendetevela con questi”  vi era una serie di fotografie raffiguranti vari esponenti politici di vertice tra i quali il presidente della provincia di Salerno Antonio Iannone, stretto collaboratore di Edmondo Cirielli e proprio  da costui “investito” politicamente , in sostituzione,  a occupare  la prestigiosa carica. Iannone incredibilmente si è sentito diffamato dall’articolo sostenendo in modo meramente burocratico e  riduttivo che il presidente della provincia non ha competenze in ambito sanitario. In realtà il mio ottimo avvocato Bruno Mautone nel chiedere l’assoluzione, ottenuta da un attento e acuto giudice quale è la dottoressa Setta, ha evidenziato in sede di arringa finale che il presidente della provincia è comunque una importante istituzione politico-istituzionale e quindi, pur non potendo adottare decisioni che involgono  strettamente gli ambiti sanitari, ben può agire e compulsare i “colleghi” (a livello regionale quanto ministeriale) cioè politici  che occupano importanti incarichi e hanno il c.d. “decisionismo” per la galassia ospedaliera e per le cure per i cittadini,  per evidenziarne   eventuali disagi e manchevolezze. Il presidente di un ente territoriale rilevante quale è la provincia ben può, di fronte a sfasature e errori riconducibili alla salute,  vestendo i panni di rappresentante istituzionale, adottare un atteggiamento di sollecito e di suggerimento.  Proprio ciò intendevo fare emergere nel mio articolo poichè se ogni politico volesse trincerarsi solo in modo burocratico dietro le “competenze” la politica diverrebbe ancor di più una torre d’avorio ove gli eletti si trastullano infischiandosene delle generali  esigenze degli elettori-cittadini. Un pubblico grazie all’avvocato Bruno Mautone per l’esito fausto del procedimento e  complimenti a lui per le spiccate capacità oratorie. Sergio Vessicchio    

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