AGROPOLI, ORA IL PD FA QUADRATO INTORNO AL SINDACO, SI LAVORA PER CACCIARE COPPOLA
Dopo la presa di distanza di 5 consiglieri di maggiornanza La Porta, Coppola, Verrone, Bufano e Di Nardo la situazione comincia a delinearsi. Quella spaccatura che prima vedeva il sindaco come collante tra il pd e i laportiani si è crepata perchè il sindaco, imbeccato da Alfieri, ha nominato Ernesto Narbone nel CST (leggi qua) facendo fuori Donato Antelmi indicato dalla componente vicina al presidente del consiglio comunale. Un atto grave per i laportiani sia per la persona che per il professionista ma anche per la logica delle spartizioni la cui egemonia del Pd è troppa. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di merda nel quale c’è il malessere e il malcontento che i laportiani stanno raccogliendo in città negli ultimi tempi. Non si tratta dunque solo di nomine o di una guerra contro Alfieri ma dello stallo in cui è caduta Agropoli. Anche i 5 laportiani raccolgono quotidianamente i lamenti della gente, la disperazione degli imprenditori, la caduta in basso della città senza poter far niente perchè il sindaco ha accentrato tutto bloccando la città, parlalizzando il turismo e l’economia. Il primo cittadino (si fa per dire perchè è diventato l’ultimo) ha incapusolato Agropoli in una bolla di vergogna agendo solo a proprio piacimento per motivi elettorali, sta facendo una sporca campagna elettorale. In questa direzione i fondi della regione per togliere le alghe che lui vuole gestire durante la campagna elettorale per altri scopi e dare solo 100.000 per togliere le alghe, questo lo sappiano in regione. Se c’è una magistratura questo lo deve impedire, le forze politiche di minoranza e il gruppo di La Porta devono intervenire presto prima con interrogazioni e proteste e poi con un immediata cacciata di questo personaggio dal comune. Tutto questo ha portato ad un ricompattamento del partito democratico. I consiglieri e il il direttivo del pd fino a qualche giorno fa decisamente contrari al sindaco ora come d’incanto si sono mesi a fare quadrato intorno al fallimentare Coppola dimenticando i problemi della città che mai si sono impegnati a risolvere e mantenendo il potere. Basterebbe un segnale di Di Biasi eletto nel Pd ma in controtendenza con il partito democratico tanto è vero che se ne è andato e minaccia di sedersi in minoranza, sarebbe l’ago della bilancia al momento anche se voci di corridoio sussultano altri nomi pronti a dare man forte alle firme. Di Biasi però tenga conto che alla distanza pagherebbe aver mantenuto Adamo Coppola seduto al comune, la gente gliela farebbe pagare.
Il problema del Pd quindi era Massimo La Porta, cosa giustificabile e rispettabile, noi lo avevamo scritto da tempo e quindi non può essere la città mortificata da Adamo Coppola il punto di difesa del maggiore partito della sinistra agropolese ma il mantenimento del potere. Si sono schierati intorno al sindaco appena è circolata la voce in città di una probabile firma congiunta di 9 consiglieri che avrebbe decretato la fine dell’era pd agropolese per paura di perdere la poltrona, per paura di perdere il potere a dimostrazione del fatto che al Pd la città non sta a cuore ma della città si servono per i propri interessi personali e poi per non darla vinta al loro nemico numero 1 Massimo La Porta ex socio in affari di Franco Alfieri e oggi suo nemico capitale. Il pd se solo per un attimo avesse pensato alla città avrebbe partecipato a mettere le firme insieme alla lista Coppola per togliere la città da questo imbarazzo e mandare a casa questo sindaco sfascista capace di sfasciare Agropoli con la sua pochezza tecnica, con la sua incapacità, con il suo modo di fare. Ora è diventata una guerra fra bande ma se serve per togliere Coppola dal comune ben venga questa guerra parteciperemo volentieri altrimenti prima o poi la guerra la faranno i cittadini, l’impressione è che la frattura è insanabile questa volta e che prima o poi si arriverà al commissariamento. Far gestire i fondi della regione a Coppola è troppo pericoloso e questo lo sa La Porta, lo sanno i laportiani, lo sanno i consiglieri di minoranza e lo sa Di Biasi e lo sanno anche nel Pd e nella lista Coppola. Sergio Vessicchio