CAPACCIO PAESTUM,SUL MIRIAM I CONTI NON TORNANO,NON SAREBBE ORA DI FINIRLA


Per anni e anni i cittadini di Capaccio Paestum hanno gridato contro amministrazioni locali, enti e privati che non avevano un cine teatro pubblico se non quello dell’Ariston dove però è difficile accedere. Nel momento in cui arriva qualcuno e cerca di aprirlo costruendolo ex novo arriva la grandine di proteste ,ricorsi e critiche. E chi sono poi, quelli che per 30 anni hanno rotto i coglioni a Capaccio Paestum bloccando, di fatto,la crescita e lo sviluppo della capitale dell’arecheologia. E se non fosse stato per i privati ai quali Capaccio Paestum deve genuflettersi, l’Area archeologica da sempre tenuta bene e ricchissima, a parte negli ultimi anni dove purtroppo il degrado la fa da padrone,e un sindaco come Italo Voza che l’ha sollevata dal torpore generale con una serie di iniziative e investimenti, il comune sarebbe andato alla malora. A Capaccio Paestum c’è chi non vuole il bene del comune e rompe i coglioni, diciamolo chiaramente. L’esempio di Italo Voza è sotto gli occhi di tutti, lo hanno contrastato in tutti i modi e hanno fatto di tutto per non farlo risalire al potere. Conti alla mano è il sindaco più capace ed efficace degli ultimi 30 anni e dimostratici il contrario. Invidiosi, nullafacenti, grillini e monnezza varia, senza avere nessun seguito, hanno agitato un comune mettendolo sotto sopra e sono sempre gli stessi, quelli che frequentano i social che a Capaccio Paestum non sono più di un migliaio ma che riescono, vendendosi la fontana di Trevi ,a condizionare le scelte politiche e amministrative, gente anche schifata che puntualmente si presenta poi alle elezioni e viene respinta. Un giorno fanno i grillini, un altro fanno gli ambientalisti, poi hanno movimenti, associazioni, gruppi facebook poi si trasformano in giornalisti. Il comune di Capaccio Paestum è frenato da questa zavorra. Senza entrare nel merito del Miriam perchè se ci sono delle infrazioni vanno corrette, sanate e la pubblica amministrazione è una cosa molto seria,ma con Alfieri hanno cominciato nuovamente.
L’ex sindaco di Agropoli, si sa,è uno al quale piace fare, agire e via dicendo, ma anche lui è finito nel tritacarne del comune di Capaccio Paestum dove non si riesce a dare continuità ai progetti amministrativi perchè gli interessi personali prevaricano quelli comuni. E quindi anche Alfieri, che regge la sua amministrazione su di un filo di lana, sta trovando le difficoltà che tutti hanno trovato e se forse i sindaci e i politici non sono riusciti ad operare ,a parte Voza il fuoriclasse della situazione, è perchè c’è questa stagnante situazione conseguenza della quale si blocca tutto a Capaccio Paestum. Porto un esempio di Agropoli, Alfieri,di notte, asfaltò il campo sportivo che per la storia locale significava tantissimo, lo fece senza il cambio di destinazione d’uso e senza altre autorizzazioni e senza una variante all’allora Piano regolatore(oggi si chiama Puc).Ebbene le prime auto parcheggiate furono quelle dei consiglieri di minoranza, nessuno disse niente perchè faceva comodo a tutti, per noi fu uno scempio, ma fu un silenzio assenso da parte di tutti perchè fu ritenuto un atto determinante per la decongestione del traffico. A Capaccio Paestum il bene comune non esite, esite il personale. E Alfieri solitamente auto proclamatosi, a ragione veduta, il sindaco del fare sta trovando dei paletti nell’incrostazione atavica capaccese già di per se bloccata dai vari vincoli già in uso.
Le inchieste o presunte tali nelle quali sarebbe coinvolto, sono il dito dietro al quale si nascondono poi i falsi moralisti e i molesti perbenisti. Se Alfieri ha sbagliato pagherà e agitare costantemente questa situazione non serve alla crescita di Capaccio Paestum. Oggi c’è Alfieri e lo ostacolano, ieri c’era Voza, prima ancora altri e ancora altri e a Capaccio si stagna nelle sabbie mobili di un pressapochismo schifoso dove si tolgono speranze e possibilità alle nuove generazioni. Fortuna che è un comune dove la gente lavora, dove ci sono investitori, imprenditori, dove vi sono filiere agricole e produttive importanti, dove ci sono reperti storici internazionali, dove ci sono situazioni turistiche di eccellenza. A tutto questo la politica serve a poco, va da solo. Il motore produttivo di Capaccio Paestum non prende parte al poco edificante teatrino della politica,la gente pensa a lavorare e produrre perchè da tempo ha capito che la politica capaccese non serve a un cazzo e nella quale sguazzano falliti e nullafacenti e, per fortuna, in questo comune sono molto pochi.Sergio Vessicchio