1 Ottobre 2023

DAL GIAPPONE LA MASCHERINA CHE SI ILLUMINA QUANDO INCONTRA IL CORONAVIRUS

I ricercatori hanno creato filtri speciali, utilizzando gli anticorpi derivati dalle uova di struzzo. Quando il virus è presente, questi filtri diventano fluorescenti sotto la luce ultravioletta.

I ricercatori dell’Università di Kyoto, in Giappone, hanno sviluppato un nuovo modello di mascherina che si illumina al buio quando entra in contatto con il Coronavirus. Tutto questo è stato possibile grazie ad un filtro estraibile che contiene anticorpi neutralizzanti del Covid-19 derivati dalle uova di struzzo. Ci si domanda quindi come funziona e cosa c’entrano le uova di struzzo con il Covid. Questi animali hanno la capacità di produrre molti tipi di anticorpi in grado di neutralizzare patogeni all’interno di un organismo. I ricercatori, guidati da Yushiro Tsukamoto , professore di veterinaria e rettore dell’Università, nel febbraio dell’anno scorso hanno iniettato il virus inattivato, e, quindi, non pericoloso, di Sars-Cov-2 nelle femmine di struzzo. Una volta che gli uccelli hanno depositato le uova gli scienziati hanno estratto da esse gli anticorpi. E, quindi, il team ha creato un filtro da inserire all’interno di una normale mascherina contenente gli anticorpi derivati dalle uova di questi animali. I filtri, una volta rimossi e spruzzati  con una particolare sostanza chimica si illuminano sotto la luce ultravioletta, se il virus dovesse essere presente. Ci si chiede pertanto se sono previsti nuovi test, ma al momento questi ultimi sono limitati e sono state coinvolte per dieci giorni solo 32 persone contagiate dal Covid. Tutte le loro mascherine, dopo otto ore di utilizzo, sono state poste sotto la luce ultravioletta e la luminescenza è calata con il passare del tempo nelle aree attorno al naso ed alla bocca.

Questo di pari passo con la diminuzione della carica virale. L’obiettivo della ricerca è estendere l’esperimento ad altri 150 volontari, allo scopo di rafforzare i dati. A questo punto, la domanda che ci si pone è se questa illuminazione automatica possa essere un aiuto per contenere il virus. Lo stesso Tsukamoto ha notato un bagliore sulla mascherina mentre la stava testando. Dopo essersi sottoposto al tampone ha scoperto di essere positivo provando l’efficacia della sua invenzione sulla sua pelle ed ha dichiarato che si possono produrre in serie anticorpi degli struzzi a basso costo. In futuro, questo gruppo di ricercatori vorrà trasformare la sua ricerca in un semplice kit con test che chiunque potrà usare. Sperano infatti di poter sviluppare le mascherine in modo che si illuminino automaticamente in presenza del virus, senza la necessità di luci ultraviolette. Gli scienziati sperano di ottenere l’approvazione del progetto già entro quest’anno in modo tale da iniziare a vendere le mascherine. L’idea è che chiunque indossi la mascherina si renda conto in autonomia di poter essere infettato dal Coronavirus mettendo quindi in atto tutte le protezioni fin da subito, in attesa del risultato del tampone, allo scopo di contenere così il più possibile la diffusione del virus. Guido Honorati Broggi

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