RUBRICA: “SENTIAMO LA NUTRIZIONISTA” A CURA DI STELLA DI SESSA

LA FAME NERVOSA: COME RICONOSCERLA E COMBATTERLA
La fame nervosa (scientificamente chiamata “emotional eating”-“fame emotiva”) rientra nella complessa sfera dei disturbi del comportamento alimentare (“Binge Eating Disorder”-“BED”) e consiste in una scorretta risposta del cervello agli stimoli, siano ambientali (esterni) e/o psicologici (interni).
Il cibo, oltre a fornire energia necessaria al nostro corpo per svolgere le funzioni vitali, genera un piacere quasi comparabile a quello procurato dall’uso di sostanze stupefacenti : recenti studi sull’uomo, effettuati con risonanza magnetica funzionale, hanno mostrato che l’assunzione di alcuni cibi va a stimolare le stesse aree cerebrali che si attivano consumando cocaina.
Se dunque il cibo da una parte è necessario, dall’altro, quando induce forte dipendenza e l’atto del mangiare cela qualcosa di molto più profondo della golosità, può provocare seri danni alla salute.
La fame nervosa:
- non è fisiologica, ossia legata alle reali necessità nutrizionali dell’organismo, ma solo mentale;
- e’ una sensazione che avvertiamo improvvisamente e che ci porta a desiderare cibi particolarmente palatabili, ricchi in grassi e zuccheri, ipercalorici, che forniscono al corpo energia immediata;
- ci porta ad ingerire in maniera irrazionale, rapidamente e con voracità, quantità spropositate di cibo dolce e/o salato e, anche se ci sentiamo quasi scoppiare, la voglia di mangiare rimane;
- procura un senso di gratificazione solo momentaneo (vissuto contestualmente all’atto, quasi inconsapevole, di mangiare) che immediatamente lascia spazio ai sensi di colpa;
- ci conduce in un circolo vizioso nel quale più si mangia più si ci sente in colpa, si ingrassa ma nello stesso tempo non si riesce a controllarsi nei confronti del cibo.
Uscire da questo vortice non è certamente semplice ma neanche impossibile, perciò:
- cominciamo a scrivere un diario alimentare-emozionale sul quale riportare, soprattutto quando l’impulso alimentare ci travolge, quello che avvertiamo dentro, cosa può essere stato a farci sentire così desiderosi di mangiare senza fame (un litigio in famiglia o sul posto di lavoro, una delusione passata, la perdita di un affetto, la noia, l’ansia e la paura che può provocare una situazione da affrontare, la solitudine, il sentirsi inadeguato, il non piacersi);
- una volta indentificato il motivo emozionale che ci angoscia e spinge nel vortice della fame nervosa, cerchiamo di affrontarlo con forza e determinazione ed anche se ci capita comunque di non riuscire a frenarci a tavola, ritentiamo senza arrenderci mai;
- miglioriamo la qualità della nostra vita e cominciamo a volerci più bene; circondiamoci di persone positive e dedichiamoci del tempo (usciamo per una passeggiata, telefoniamo ad un amico o un’amica, leggiamo un libro, facciamo un bagno rilassante e profumato…), creiamoci un hobby se ancora non lo abbiamo;
- non andiamo a fare la spesa quando siamo affamati, altrimenti rischiamo di riempire il carrello solo delle cose che più ci piacciono, non necessarie; acquistiamo esclusivamente alimenti salutari e liberiamo le nostre dispense dai “cibi spazzatura” (caramelle, patatine, bevande gassate…);
- seguiamo un’alimentazione sana ed equilibrata, in grado di soddisfare le nostre esigenze fisiche e psichiche e tale da evitare l’insorgenza di una “fame da dieta”;
- dedichiamo il giusto tempo al momento del pasto e, quando mangiamo, non facciamo nient’altro (vedere la tv, stare sul divano, lavorare al pc…);
- cerchiamo di muoverci di più ed impariamo a vivere lo sport non come uno stress, ma come un modo per rilassare il corpo e la mente;
- nel caso non riuscissimo a correggere, da soli, il nostro rapporto col cibo chiediamo un aiuto senza vergogna.
Dott.ssa Stella Di Sessa
Biologo Nutrizionista