25 Gennaio 2025

RUBRICA: “SENTIAMO LA NUTRIZIONISTA” A CURA DI STELLA DI SESSA

  STELLA DI SESSA 1         FAVE: PROPRIETA’ NUTRIZIONALI, BENEFICI E CONTROINDICAZIONI

La fava (nome botanico Faba vulgaris o Vicia faba) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle luguminose, originaria dell’Asia Minore ed ampiamente coltivata per l’alimentazione umana ed animale.Delle numerose varietà presenti, la fava da orto è quella che si trova sulle nostre tavole, a partire dal periodo primaverile, sotto forma di baccelli carnosi lunghi circa 25 centimetri e contenenti dai 5 ai 10 semi schiacciati, appunto le fave. Queste possono essere essiccate, cotte o mangiate fresche con la cuticola esterna (o tegumento),  risultando un’ottima fonte di fibre e leggermente amarognole, o senza buccia, rivelandosi dolcissime.

FAVE

 

Dal punto di vista nutrizionale le fave fresche sono composte da acqua per circa l’80-85%; i carboidrati, le fibre e le proteine rappresentano il 5% del peso mentre i grassi sono presenti in tracce.Rilevante è il contenuto in ferro, utile per combattere l’anemia, in  potassio, magnesio, selenio, vitamina C e vitamine del gruppo B, fondamentali nella regolazione di importanti processi metabolici.E’ bene sottolineare che il contenuto di tali micronutrienti si riduce notevolmente dopo la cottura perciò sarebbe preferibile consumare le fave anche crude.   Tra i legumi le fave fresche sono le meno caloriche in assoluto: un etto apporta al nostro organismo 70 calorie contro le 305 apportate dallo stesso quantitativo di fave secche (con l’essicazione il potere calorico aumenta perché diminuisce il contenuto in acqua).

Le proprietà terapeutiche di questi legumi sono diverse, risultando:

  • Ottimi alleati nelle diete dimagranti per la ricchezza in amminoacidi essenziali e fibre, che danno sazietà per lungo tempo, e quasi l’assenza di grassi;
  • Utili nella prevenzione e nel trattamento dell’ipecolesterolemia; se mangiati con il tegumento esterno, contenente buone quantità di steroli vegetali, riducono infatti l’assorbimento intestinale di colesterolo;
  • Adeguati nel combattere l’anemia, data la presenza di acido ascorbico (vitamina C) che promuove l’assorbimento intestinale del ferro, convertendolo in una forma più biodisponibile;
  • Potenzialmente utili nel controllare i sintomi della malattia di Parkinson (MdP) grazie alla presenza dell’amminoacido levodopa, la medesima sostanza chimica contenuta nei farmaci utilizzati per il trattamento della malattia.

Accanto ai benefici, l’assunzione di fave presenta delle controindicazioni che è bene conoscere:

  • Nonostante il loro basso apporto calorico, rispetto agli altri legumi, hanno un elevato indice glicemico per cui sono da limitare in caso di diabete, soprattutto cotte;
  • In caso di diarrea, per il loro alto contenuto in fibre, concentrate soprattutto nel tegumento esterno, responsabile dell’aumento di spasmi intestinali, sono da evitare;
  • In caso di Favismo, difetto congenito di un enzima normalmente presente nei globuli rossi, la glucosio -6- fosfato deidrogenasi, essenziale per la vitalità e la funzionalità dei globuli rossi, le fave sono assolutamente vietate.
  • In caso di gravidanza l’assunzione di questi legumi è sconsigliata a causa delle’elevato indice glicemico, che potrebbe concorrere all’insorgenza di diabete gestazionale.

Dott.ssa Stella Di Sessa

Biologo Nutrizionista

 

 

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