RUBRICA: “SENTIAMO LA NUTRIZIONISTA” A CURA DI STELLA DI SESSA – IL MELOGRANO
Il melograno, conosciuto in botanica con il binomio Punica Granatum, è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Punicaceae, originario delle regioni del sud-est asiatico ed attualmente coltivato in tutto il bacino del Mediterraneo, sia per la produzione di frutti che a scopo ornamentale. Fin dall’antichità, il melograno è stato considerato simbolo della fertilità. In Dalmazia, il novello sposo trasferisce la pianta di melograno dal giardino del suocero nel suo, come augurio di prole numerosa, mentre le spose turche scagliano a terra un melagrana matura alla fine della cerimonia ed il numero dei grani che fuoriescono rappresentano il numero dei figli che esse concepiranno. In Cina, il melagrana raffigura l’organo sessuale femminile e richiama la sfera erotica e la fecondità. Secondo la simbologia cristiana e cattolica, il melograno rappresenta l’energia vitale, la fecondità, l’umiltà, la carità, l’unione di tutti i figli della Chiesa.
Il nome comune “melo-grano” affonda le radici nel latino antico malum e granatum, termini che in italiano rimandano rispettivamente alle parole “mela” e “con semi”.
La traduzione letterale “mela con semi” esprime appieno le caratteristiche peculiari del frutto, il melagrana, presente in natura da settembre a dicembre, consistente in un pomo grande all’incirca quanto una grossa mela che presenta una dura scorza coriacea, all’interno della quale sono ammassati numerosi semi avvolti in una polpa carnosa, commestibile, acida o dolce, di colore bianco o rosso, situati in compartimenti formati da setti membranosi. Dal punto di vista nutrizionale, il melograna apporta solamente 63 Kcal per 100 grammi di prodotto, è costituita da un’abbondante quantità d’acqua, corrispondente a circa l’80%, mentre il restante 20% viene ripartito tra zuccheri (16%), fibre (2-2,5%), proteine (1%) e grassi (0,5-1%), è fonte di potassio (290 mg/100g di prodotto) e fosforo (10 mg/100 g di frutto), ma si osserva anche una buona quantità di sodio (7 mg l’etto), ferro (0,3 mg) e vitamina C (8 mg/100 g di prodotto).
Nonostante la melagrana presenti, ad eccezione di un buon contenuto di potassio, scarse proprietà nutritive, il suo succo è da anni oggetto di sudi scientifici finalizzati a rivelarne e confermarne le numerose proprietà benefiche per l’organismo, riconducibili, in generale, all’azione svolta da sostanze polifenoliche antiossidanti ed antinfiammatorie ampiamente presenti nel frutto.
Secondo le ricerche più recenti l’assunzione protratta nel tempo di succo di melagrana sarebbe in grado di:
- combattere l’ipertensione e proteggere il cuore dalla formazione di placche aterosclerotiche, prevenendo dunque le malattie cardiovascolari;
- alleviare, dato il suo buon contenuto in fitoestrogeni, i disturbi associati alla menopausa nelle donne (vampate di calore, sudori notturni, scompensi d’umore, fragilità ossea, ritenzione di liquidi, emicrania);
- esplicare un effetto drenante e dunque detossinante per l’organismo grazie alla ricchezza in potassio;
- combattere le malattie da raffreddamento per la presenza di vitamina C;
- combattere le cellule neoplastiche grazie alla presenza dell’acido ellagico, rivelatosi capace di rallentare il processo di distruzione di una proteina (p53) molto utile per sopprimere le cellule tumorali;
- contrastare il processo di invecchiamento precoce dato l’ottimo contenuto in sostanze antiossidanti dall’effetto anti età.
Nell’acquisto, controllate che il melagrana abbia un involucro duro, teso e lucido, che sia discretamente pesante rispetto al suo volume e che non abbia macchie e spaccature in superficie, per evitare attacchi di parassiti e muffe.
Conservate il frutto a temperatura ambiente, in un luogo fresco e asciutto, per un massimo di 12 giorni.
Dott.ssa Stella Di Sessa
Biologo Nutrizionista
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