BATTIPAGLIA E L’EPIFANIA DEL PENSIERO
(Giovanni Coscia) – Nella città ex capifila della piana del Sele, l’epifania è quotidianamente sulla sua scopa immaginaria. Le invenzioni, le discussioni, le contraddizioni, hanno sempre avuto un ruolo da poker d’assi, ma la realtà, forse, è tutt’altra. Tra discussioni, abbandoni presunti, polemiche e disaccordi, nonostante tutto, la macchina amministrativa ha proseguito il suo cammino. Senza dubbio, con qualche periodo tortuoso, ma in ogni famiglia, si sa, vi è qualche intemperanza, qualche incomprensione. E apprendendo da interviste a qualche consigliere comunale, si lascia evincere l’amaro veleno che si sputa all’interno di palazzo di città, laddove la sindaca, Cecilia Francese, avrebbe a che fare quasi quotidianamente, con dissidenti ed una sorta di INTIFADA. Ma la città, ciò nonostante, convive con questa fase discriminatoria, che lascia per davvero, il tempo che trova. Decisioni che hanno posto un equilibrio quasi precario ci sarà pure stato, ma le tanto decantate dimissioni dell’amministrazione FRANCESE, mai ci sono state. Si cerca allora, di trovare quanti più nomi per le candidature future alla guida della città di Battipaglia.
Qualcuno sarà pure passato all’opposizione, ma mai ha messo in criticità totale la continuità amministrativa. Si gioca sul dubbio, sull’equivoco che è parte caratterizzante e primario di questa città. Fatto un Re, si cerca immediatamente di detronizzarlo. Nessuno è mai contento di ciò che ha scelto e di ciò che ha votato. E tra le tante discussioni politiche, non va tralasciata quella della scelta degli assessori. Qualche progressista non è piaciuto e non piace tutt’ora, ma vi è l’obbligo incondizionato di portare avanti la macchina comunale. Si cercano, giornalisticamente, candidati da opporre alla stessa Cecilia Francese e provenienti dall’interno delle sue liste. Si cerca di additare componenti umane, che, a detto di qualcuno, è dissidente nella sua area di appartenenza politica e che ha sostenuto l’attuale sindaco. Una sorta di imbarazzo morale, politico ed etico, che destabilizza anche e soprattutto la capacità di chi ottempera al proprio dovere di cittadino. Una città, quella di Battipaglia, sotto l’onta del continuo guazzabuglio e perché no, del continuo pseudo ricatto politico, tanto da mettere gli uni contro gli altri. Sono strategie esterne per far elevare il proprio nome, nulla più. Se così fosse stato, l’attuale amministrazione, sarebbe crollata dopo qualche mese. E invece non si comprende la strumentalizzazioni di poteri malefici, che insidiano le menti di falsi pensatori, che non riuscendo a trovare un proprio assetto mentale, destabilizzano le volontà altrui, rendendo reale l’irreale. Si voterà il prossimo anno. Il 2021 esalerà l’ultimo respiro dell’attuale amministrazione, oppure avrà il seguito nel suo mandato? Gli speculatori sono pregati di riporre le proprie subdole armi. Battipaglia saprà decidere senza interferenze ed intraprenderà la strada che gli spetta. Ma non si accettano sobillatori e subdoli provocatori. Sono elementi nefasti, che non giovano al bene generale della città.